Detenuto tira acqua bollente in faccia ad un sovrintendente di Polizia Penitenziaria, poi lo colpisce con una pentola

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Ha gettato una pentola di acqua bollente in faccia ad un Sovrintendente della Penitenziaria e poi con la stessa lo ha colpito al volto procurandogli traumi e ustioni; immediato il trasferimento all’Ospedale di Spoleto per le cure del caso.

Il fatto è avvenuto nel carcere della Città dei Due Mondi ed il protagonista è stato un detenuto tunisino che ha agito per futili motivi, mentre il sovrintendente stava facendo il suo dovere cercando di colloquiare con il detenuto per calmarlo dopo che lo stesso aveva già danneggiato molte suppellettili della cella.

Evidentemente, con premeditazione, il detenuto aveva riscaldato una pentola di acqua bollente che, tenendola nascosta dietro la porta, ne ha poi approfittato agendo con un gesto repentino e colpendolo appunto al volto.

“Incredibile e assurdo” ha sottolineao il segretario nazionale per l’Umbria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Bonino.

”Il SAPPE oltre a porgere i più sinceri auguri di una pronta guarigione al collega ferito, chiede fermamente ai vertici dell’amministrazione penitenziaria e ai politici della regione Umbria di intervenire presso il Dipartimento poiché a Spoleto, oltre alla grande concentrazione avvenuta in questi mesi di detenuti trasferiti per motivi di ordine e sicurezza, sia nel contempo registrato il calo massimo storico di organico di Polizia Penitenziaria tale da non poter garantire più i minimi livelli di sicurezza e tale da provocare pericoli anche per la società civile esterna tanto che si sollecita un incontro con il prefetto e i vertici dell’amministrazione penitenziaria per un confronto presso il comitato provinciale di ordine pubblico e sicurezza, per analizzare le criticità attuali e le misure che si dovranno adottare per evitare che possa succedere ancora di peggio”.

Donato Capece, Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, esprime la solidarietà del primo Sindacato del Corpo al Sovrintendente di Polizia rimasto ferito e denuncia: “servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto.

La Polizia Penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze per l’incapacità di una Amministrazione che non riesce ad intercedere ai livelli politici competenti, anch’essi sicuramente non esenti da gravi responsabilità”.

E il SAPPE denuncia le ipocrisie e la diffusa indifferenza dell’Amministrazione Penitenziaria, a cominciare dai vertici del Provveditorato regionale di Firenze e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria: “Siamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti.

Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno e non sono minimamente considerati da parte di questa amministrazione matrigna, i cui vertici sono responsabili di queste inaccettabili violenze”.

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