“Chi non salta è un carabiniere pezzo di m..”: il rapper Paky denunciato per vilipendio dopo gli insulti dal palco

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Era l’esibizione più attesa quella del rapper all’Explosive Festival di Latina. Giovedì 24 maggio allo stadio Francioni di Latina, insieme a Geolier, che non si è proprio presentato, era il big della serata.”

Latina, voglio dire solo una cosa: chi non salta adesso è un c… di carabiniere pezzo di m…” ha incitato dal palco il 24enne, al secolo Vincenzo Mattera, nato a Napoli ma vissuto nella periferia milanese, a Rozzano.

Da Auto Tedesca a Sharm El Sheikh, Blauer, Tuta Black per concludere con la sua hit Rozzi, ha nutrito il pubblico di ragazzin, delusi per l’assenza senza spiegazione di Geolier.Ora Paky però per l’insulto ai carabinieri potrebbe dover rispondere del reato di “vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle Forze Armate”.

I carabinieri hanno già presentato una denuncia.

Le reazioni dopo l’insulto di Paky”Quanto accaduto è inaccettabile”, ha detto la sindaca di Latina, Matilde Celentano.

“Per il massimo rispetto che la comunità di Latina nutre nei confronti del corpo dei carabinieri, come rappresentante delle istituzioni e a nome di tutta la città esprimo la massima solidarietà agli uomini e alle donne dell’Arma, prendendo nettamente le distanze dalle frasi pronunciate nei loro confronti. Alcuni di loro, tra l’altro, erano al concerto e sono stati offesi gratuitamente mentre erano al servizio della comunità”.

Sul caso è intervenuto anche il senatore e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini. “Frase del rapper intrisa d’odio e in alcun modo ironica o divertente. Rientra nelle dinamiche della vita l’essere a volte sopra le righe da parte degli artisti. Questo tuttavia non può tramutarsi in un lasciapassare che permette di travalicare i più basilari cardini dell’educazione e del rispetto.

Mentre Paky si esibiva, donne e uomini di diverse forze dell’ordine, erano attorno allo stadio per garantire la sicurezza di tutti, anche degli artisti che si stavano esibendo.

Mi auguro che anche gli organizzatori dell’evento prendano le distanze da tali affermazioni, in caso contrario non sarebbero in alcun modo scusabili”.Duro anche il commento dell’Udc: “Comprendiamo le esasperazioni artistiche ma condanniamo fermamente questo linguaggio, è stato un attacco gratuito ad una delle istituzioni che garantiscono la libertà di tutti e la convivenza civile, i nostri carabinieri.

La concessione dello Stadio comunale per un evento del genere stride con i nostri valori. E ci spinge a chiedere maggiore condivisione nelle scelte che si operano nell’uso di infrastrutture pubbliche”.

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