Piantedosi, chi tradisce la missione non è un poliziotto

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“Con la vostra rettitudine, il vostro coraggio e la vostra dedizione, anche nel solco dell’esempio di colleghi che hanno sacrificato la propria vita nell’adempimento del dovere, contribuite a edificare e valorizzare l’immagine della Polizia di Stato, rendendo a tutti manifesto, con le vostre azioni concrete, che chi tradisce la propria missione con comportamenti che oltraggiano la dignità umana e offendono l’onorabilità della Polizia di Stato, semplicemente non è un poliziotto”.

Lo ha detto, oggi a Trieste, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, intervenendo alla cerimonia del giuramento di fedeltà alla Repubblica dei frequentatori del 220/o corso allievi agenti della polizia del Caps di Cesena.

“Il vostro lavoro – ha aggiunto – chiama in causa la competenza, ma anche l’umanità. Tali qualità, in uno con la prossimità al cittadino, devono rappresentare la stella polare delle vostre azioni e comportamenti, il modo in cui si declina il motto della Polizia di Stato: ‘Esserci sempre'”.

Piantedosi ha ricordato che il servizio della polizia “deve rispecchiare una gerarchia di valori in cui la persona, in ognuna delle decisioni da assumere o situazione da governare, deve occupare sempre il primo posto, deve essere vissuto alla luce di un’etica superiore, l’etica della ragione e dell’utilizzo consapevole e ponderato della forza.

Agite sempre con lucidità – ha concluso – rifuggendo qualunque condotta che possa ingiustamente ledere un diritto o compromettere la reputazione della divisa che portate”. (ANSA)

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