Una depilazione approssimativa costa la divisa ad un poliziotto di genovese
Una depilazione approssimativa gli è costata la divisa. La vicenda raccontata evidenzia il caso di un poliziotto genovese che, a seguito di un test positivo alla cocaina, ha perso il diritto di indossare la divisa. La sentenza del Tar ha accolto le tesi dell’Avvocatura di Stato, rappresentando il Ministero dell’Interno.
Poliziotto e le cerette
Il poliziotto, nonostante avesse sostenuto una serie di cerette il giorno prima dell’esame per verificare l’uso di stupefacenti, è stato tradito da un pelo pubico risultato positivo alla cocaina.
Anche se aveva presentato una domanda per diventare vice ispettore, ora dovrà lasciare la divisa. Tuttavia, è stato fortunato poiché manterrà l’impiego statale, seppur in un ruolo civile in un ufficio amministrativo.
VISITA LA SEZIONE “AVVOCATO MILITARE INFODIVISE”
Oltre ai test tossicologici, quelli psicologici e attitudinali hanno consigliato ai medici della polizia di dichiararlo inidoneo al servizio in divisa, sottolineando una “struttura di personalità incompatibile con le funzioni di operatore di Polizia”.
Tar: Ruoli civili per il poliziotto
Il poliziotto sarà impiegato senza l’utilizzo delle armi in ruoli civili, a causa di un “complesso quadro di rigidità e coartazione ideoaffettiva, testologicamente confermati in soggetto con documentata pregressa positività alla cocaina”.
Il poliziotto era stato precedentemente coinvolto in un’indagine iniziata dopo che era stato immortalato da una telecamera nascosta mentre comprava cocaina in un bar. Nonostante la segnalazione interna e un esame dei capelli confermante l’uso di stupefacenti, i giudici del Tar Liguria avevano annullato la sua destituzione nel maggio 2023.
Tuttavia, il nuovo test positivo al pelo pubico ha ora portato alla sua rimozione dalla divisa. La sentenza sottolinea anche una carenza istruttoria e motivazionale nella procedura disciplinare precedente.