DIFESA | Entro febbraio la legge per portare 10mila riservisti nelle Forze armate

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Riservisti Forze Armate, la Difesa al lavoro su Decreto Legislativo

L’introduzione della Riserva di circa 10.000 volontari nel contesto della riforma dello strumento militare può essere realizzata attraverso un decreto legislativo, considerando che la legge delega per questa riforma è stata approvata nel 2022 con il governo Draghi e rinnovata nel novembre dell’anno successivo. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, sta facendo pressioni affinché questa implementazione avvenga entro il mese prossimo, febbraio.

Secondo la delega, i riservisti sarebbero organizzati in nuclei operativi di livello regionale, posti alle dipendenze delle autorità militari designate attraverso un decreto del Ministro della Difesa. Nel momento del richiamo, questi riservisti sarebbero impiegati in attività logistiche e nella cooperazione civile-militare, supportando le operazioni dei militari di carriera sul campo. È importante sottolineare che la loro partecipazione sarebbe indirizzata principalmente verso attività di supporto, e non direttamente in operazioni militari.

Riservisti: previsto l’impiego di ex militari

La formula proposta da Crosetto prevede la partecipazione di ex militari o civili che desiderano volontariamente aderire a questa iniziativa. Questo approccio è simile a modelli già in vigore negli Stati Uniti, in Svizzera e in Israele, dove le riserve militari svolgono un ruolo significativo nel completamento delle forze armate regolari in situazioni di emergenza o durante particolari esigenze operative.

Sembra che la nuova Riserva di circa 10.000 volontari nel contesto della riforma dello strumento militare si ispiri al modello della Riserva Selezionata istituita nel 2002, quando fu abolita la leva obbligatoria in Italia. Questo modello è già in uso per l’Esercito, la Marina, l’Aeronautica e i Carabinieri.

Riservisti Forze Armate: il progetto

Il progetto ha lo scopo di avere a disposizione un bacino di personale con competenze specifiche non completamente disponibili. Per esempio, per la categoria degli Ufficiali, si richiede una laurea in materie specifiche, limiti di età, e dopo una valutazione, gli ufficiali di complemento vengono formati presso la Scuola di applicazione di Torino, lo stesso istituto di formazione utilizzato per gli ufficiali provenienti dall’Accademia.

Attualmente, questi ufficiali ricevono anche un breve addestramento militare, poiché possono essere impiegati in teatri di guerra, anche se non con l’incarico diretto di combattere. Il codice militare prevede che possano essere richiamati per un periodo massimo di un anno meno una settimana.

Tutti questi elementi sembrano essere considerati per la nuova Riserva di volontari, con l’importante enfasi posta su una rapida implementazione, come evidenziato negli ambienti militari.

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