Pedinamenti, profili fake e chat moleste: nei guai un sottufficiale dei carabinieri

carabiniere condannato

Anche i carabinieri si innamorano, fin qui nulla di strano. Però questa è la storia di un amore rifiutato che diventa ossessione, di una passione inizialmente corrisposta ma poi respinta, di un sottufficiale dell’Arma poco più che trentenne accusato di aver oltrepassato la soglia del lecito, al punto da diventare uno stalker.

Con tanto di profili fake aperti su Facebook e Instagram, «chiedendo alla ex partner l’amicizia e domandandole insistentemente sotto falsa identità social di uscire insieme». E poi chat dai contenuti molesti, decine e decine di messaggi e telefonate, pedinamenti, appostamenti sotto casa, spedendole pacchi a domicilio tramite corriere, mandandole fiori, lettere, biglietti.

La vittima che lo ha denunciato è la sua ex fidanzata: colei che gli aveva rubato il cuore, una giovane con cui il militare (di stanza a Verona ma in attesa di trasferimento) ha intrattenuto una relazione sentimentale per circa un anno, dal gennaio del 2022 ai primi mesi del 2023. Un legame che si è interrotto per volontà di lei, un «voltafaccia» a cui il carabiniere si è tutt’altro che rassegnato, cercando in ogni modo – sostiene l’ex partner – di indurla a tornare insieme a lui.

La misura cautelareLa giovane però non voleva saperne e allora lui, vedendosi respinto nonostante il corteggiamento serrato, si sarebbe spinto «oltre». Arrivando addirittura a violare reiteratamente, stando alle indagini condotte dalla Procura scaligera intervenuta dopo la querela sporta dalla vittima, il codice penale: «atti persecutori», stalking aggravato, questa l’ipotesi di reato per cui il nome del giovane carabiniere risulta ora iscritto sul registro degli indagati su iniziativa del pm, che ha anche chiesto l’applicazione di una misura cautelare a tutela della vittima.

Su istanza della Procura infatti la giudice per le indagini preliminari Carola Musio ha disposto per il militare, che è difeso dagli avvocati Maurizio Milan e Veronica Carpignani, il divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi da lei frequentati, compresa la palestra di Verona dove la ex fidanzata è solita allenarsi.

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