Carcere di Parma: detenuto getta olio bollente addosso a un Poliziotto penitenziario. L’ agente ricoverato nel reparto grandi ustionati

Polizia Penitenziaria Aggressioni
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Sconcertante e gravissima aggressione nel carcere di Parma da parte di un detenuto italiano del circuito AS3 ai danni di un giovanissimo poliziotto penitenziario che attualmente è ancora presso l’ospedale Maggiore per le cure del caso.

Il detenuto, in isolamento per comportamenti scorretti, ha colpito l’agente gettandogli addosso (e colpendolo in pieno volto) olio bollente le cui conseguenze sono al vaglio dei sanitari. Già in altre occasioni il detenuto avrebbe posto in essere lo stesso gesto. Indagini in corso.

La sdefinisce “una sconcertante e gravissima aggressione” il sindacato Sinappe. “Ancora una volta l’esempio più lampante delle difficoltà che il personale deve affrontare quotidianamente, per grave carenza organica e assenti misure di sicurezza, nemmeno nei casi di detenuti in isolamento”, rincarano Sappe, Osap e Uilpa in una nota congiunta.

I fatti: alle 10 di ieri mattina un detenuto italiano del circuito di Alta sicurezza ha gettato addosso a un giovane agente dell’olio bollente, colpendolo al viso e in varie altre parti del corpo. Il poliziotto, soccorso, è attualmente ricoverato nel reparto grandi ustionati ed è in attesa di precisa diagnosi. La speranza è che l’ustione non lasci segni permanenti.

Per quanto riguarda il detenuto, “era in isolamento per comportamenti scorretti. E già in altre occasioni avrebbe posto in essere lo stesso gesto,ecco perché non si comprende perchè non sia stato preso un provvedimento da chi di dovere per scongiurarne il ripetersi”, sottolinea il Sinappe.

“Più volte, abbiamo segnalato l’anomala situazione che vede gli agenti del quadro permanente di Parma addetti alla sorveglianza di detenuti il cui numero nell’ultimo periodo è cresciuto con l’apertura senza nessuna contrattazione e senza la modifica dell’attuale pianta organica, delle quattro sezioni del nuovo padiglione detentivo e l’arrivo di oltre 200 detenuti in più, senza che l’amministrazione centrale abbia mai preso i dovuti provvedimenti”, concludono Sappe, Osap e Uilpa.

gazzettadiparma.it

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