Carabiniere perseguita il figlio di 10 anni: indagato per minacce e atti persecutori

Carabiniere perseguita il figlio

Un colonnello dei carabinieri è indagato per minacce e atti persecutori nei confronti del figlio di 10 anni, che avrebbe subito maltrattamenti e crudeltà da parte del padre con la complicità della nonna. La vicenda arriva dalla provincia di Salerno dove l’ufficiale dell’Arma avrebbe cominciato a perseguitare il bambino affetto da idrocefalia, in seguito alla separazione con la moglie. Lo riporta il ‘Corriere della Sera’

A causa delle vessazioni continue subite il bambino si rifiuterebbe di vedere il padre dal gennaio del 2022. Il piccolo di 10 anni avrebbe svelato i maltrattamenti subiti dal genitore in un audio, messo agli atti dell’inchiesta, nel quale piange esasperato.

Al ‘Corriere’, la madre ha dichiarato di vivere nella paura e di sperare nell’aiuto delle autorità, mentre il legale che l’assiste, l’avvocato Michele Sarno confida “che si troverà una soluzione per tutelare il bambino, vittima di questa situazione”.

Gli episodi di maltrattamenti e crudeltà che il bambino sarebbe stato costretto a subire sono contenuti nella denuncia dalla quale è partita l’indagine: il piccolo 10 anni sarebbe stato legato “mani e piedi” e registrato in video contro la sua volontà mentre viene insultato perché piange chiedendo di tornare dalla madre.

In un’occasione, per impedirgli di tornare dalla mamma, il padre avrebbe spogliato il figlio e gli avrebbe nascosto i vestiti. In un altro episodio il bambino sarebbe stato picchiato mentre fa i compiti e in un altro ancora è stato costretto a guardare un film horror nonostante fosse terrorizzato.

Tutti maltrattamenti che sarebbero stati perpetrati davanti alla nonna, la madre del carabiniere, che, secondo quanto ricostruito nella denuncia, sarebbe stata sempre presente e in diverse occasioni istigatrice.

“La nonna paterna batteva vicino la porta della stanza da letto per atterrirlo e farlo tacere” si legge nell’esposto, dove viene riportato che il padre “allora infieriva ancora di più dicendo che era la strega che veniva a prenderlo…”.

Per evitare ripercussioni sotto il profilo della carriera militare, il colonnello avrebbe tenuto nascoste alla moglie una serie di patologie “neurologiche genetiche ed ereditarie”, documentate dagli esperti dell’ospedale Ruggi D’Aragona di Salerno. L’ufficiale avrebbe, inoltre, diffidato diverse volte professionisti ed esperti che hanno in cura il bambino.

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