Vincenzo, il poliziotto che si prende cura del bimbo di una donna maltrattata. «Sono genitore anche io»

polizia di Stato

Una madre scesa da una macchina col volto insanguinato, il neonato in braccio. È stato un automobilista di passaggio a vedere la scena il 26 ottobre in viale Masini a Bologna e a chiamare la polizia. Erano le 13 quando gli agenti sono arrivati sul posto, ma intanto l’uomo che sedeva alla guida dell’auto aveva convinto la compagna, una 33enne, a risalire a bordo e partire verso casa. Il passante però aveva annotato il numero di targa e da lì i poliziotti sono riusciti a risalire alla donna, cui il mezzo era intestato, e alla sua abitazione.Il compagno con precedentiQuando hanno bussato alla porta, ha aperto un 41enne italiano con precedenti per lesioni, stupefacenti, guida in stato di ebbrezza e reati contro la persona. Ha fatto resistenza e negato l’ingresso agli agenti che, nel frattempo, potevano sentire i lamenti della compagna. Quando finalmente sono riusciti a entrare in casa, l’hanno trovata col volto ancora tumefatto e il neonato in braccio. Agli agenti della squadra Volante ha raccontato di essere stata colpita in volto al culmine di una lite scoppiata per motivi di gelosia. Uno schiaffo al naso l’ha fatta sanguinare: all’arrivo dei poliziotti soffriva di forte mal di testa ed è stata accompagnata in ospedale dove le sono stati dati sette giorni di prognosi. Il 41enne è stato denunciato per lesioni e per resistenza a pubblico ufficiale, e sono scattate le procedure previste dal codice rosso.

Il bimbo tra le braccia dell’agente Vincenzo

Nel frattempo è stato uno degli agenti intervenuti a prendersi cura del piccolo, come testimoniato da uno scatto finito in Rete. Le grandi braccia ad accogliere il bimbo di pochi mesi che aveva assistito al pestaggio della madre. A farlo sentire al sicuro. Protetto. Da una divisa – quella della Polizia di Stato -, dall’uomo che la indossa che prima di tutto è un papà. In poco meno di tre ore ha raccolto 9mila like sulla pagina Instagram della Polizia di Stato la toccante immagine di Vincenzo, assistente capo delle volanti di Bologna, che stringe a sé il piccolo, mentre la mamma riceveva assistenza da medici e infermieri in ospedale. «Sono genitore anche io, ho preso in braccio il bimbo per tranquillizzarlo e per non farlo piangere mentre la mamma era lontana da lui», le parole di Vincenzo. Quella sua foto, condivisa sul canale social, è il ritratto di dolcezza e protezione: quelle mani forti stringono delicatamente il neonato che si appoggia con naturalezza al petto dell’agente con la mascherina sul viso e lo sguardo abbassato, forse a voler sfuggire al collega che potrebbe averlo immortalato con il cellulare.

Uno scatto probabilmente rubato e in poche ore cliccatissimo. Migliaia i cittadini che si sono emozionati di fronte a quell’immagine e che hanno lasciato decine di commenti: «È proprio un angelo il poliziotto», «Vincenzo sei fantastico», «Foto stupenda, tenerissimi», alcuni dei messaggi. «Ho avuto l’onore di conoscere questo poliziotto, uomo e poliziotto speciale», scrive un altro utente. E ancora: «Bravo Vincenzo, il bimbo spero avrà dimenticato la brutta avventura sofferta con la mamma». Solo alcuni dei messaggi postati dai cittadini che hanno ringraziato i poliziotti per tutto quello che fanno ogni giorno, facendo trapelare al contempo l’odio e l’indignazione per l’uomo che ha usato violenza nei confronti della madre di suo figlio, auspicando per lui il carcere.

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