Ucciso dalla mafia per vendetta dopo aver sventato una rapina: ricordato il carabiniere Rosario Giaccone

carabiniere Rosario Giaccone

Nella mattinata odierna a Monreale si è tenuta la commemorazione del 37° anniversario dell’omicidio del carabiniere ausiliario in congedo Rosario Pietro Giaccone, insignito della medaglia d’oro al Merito civile.

La cerimonia, svoltasi nel cimitero cittadino, è stata caratterizzata dalla commovente lettura della motivazione della decorazione, seguita dalla deposizione di un mazzo di fiori di fronte alla lapide del militare, come illustrato dal comando dell’Arma.

All’evento hanno partecipato il comandante provinciale di Palermo, il generale di brigata Luciano Magrini, il tenente colonnello Giulio Modesti, comandante del Gruppo di Monreale, il sindaco Alberto Arcidiacono, insieme ad autorità civili, religiose e militari. Presenti anche i familiari del defunto e una rappresentanza dell’Associazione nazionale carabinieri.

Carabiniere Rosario Pietro Giaccone

La tragica vicenda di Rosario Pietro Giaccone risale al 17 giugno 1980, quando intervenne per impedire una rapina nel mercato ortofrutticolo, uccidendo uno dei banditi. Sei anni e cinque mesi dopo, il 17 novembre 1986, Giaccone, allora in congedo, perse la vita in un agguato: mentre guidava la sua auto in via Verga, all’Albergheria, tre assassini gli spararono senza possibilità di difesa.

Il carabiniere, arruolatosi come ausiliario nell’Arma, aveva prestato servizio tra il 1979 e il 1980, distinguendosi per l’azione coraggiosa nell’impedire la rapina. Le indagini sull’omicidio rivelarono che il crimine era collegato al clan mafioso del centro storico e mirava a vendicare il rapinatore ucciso oltre sei anni prima.

Carabiniere Giaccone insignito della Medaglia d’Oro al merito civile

Il 13 aprile del 2006 Giaccone è stato insignito della Medaglia d’Oro al merito civile “alla memoria” perché da “giovane carabiniere in congedo, veniva barbaramente crivellato da colpi d’arma da fuoco in un vile agguato, riconducibile ad una vendetta perpetrata nei suoi confronti da una famiglia mafiosa. Fulgido esempio di elette virtù civiche ed elevato spirito di servizio”.

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