Tragico incidente nel nuorese. Morti un militare della Brigata Sassari e la moglie, grave un Carabiniere

Incidente nel nuorese
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Due morti di Uri – marito e moglie – un ferito grave – si tratta di un carabiniere in servizio alla stazione di Fonni – e due ragazzi in condizioni critiche. Il primo, il figlio della coppia, ricoverato in ospedale a Nuoro, e la sua fidanzata portata in elicottero all’ospedale di Sassari. A pochi giorni di distanza dall’incidente costato la vita all’agente della polstrada Marino Terrezza sulla statale 131 dcn, vicino a Posada, le strade del Nuorese registrano un nuovo tremendo schianto. E per un tragico gioco del destino, ancora una volta, tra le persone coinvolte, c’è chi per lavoro indossa una divisa. Sono circa le 11 di ieri quando la situazione precipita al km 11 e 400 della statale 389, la strada che da Nuoro porta a Lanusei. Superata la galleria Teulargiu, a circa un chilometro dal bivio per Mamoiada, ci sono due auto che viaggiano in direzioni opposte. In una, una Volkswagen Passat diretta verso Lanusei, ci sono quattro persone: il papà, Franco Panzalis, di 54 anni, militare della Brigata Sassari, la mamma, Maria Giuseppa Nurchis, 54 anni, pedagogista dell’apprendimento, il figlio 17enne e la sua fidanzatina nonché coetanea. Nell’altra auto, invece, una Volkswagen Golf, viaggia da solo un carabiniere della stazione di Fonni, Leonardo Sperni, 31 anni, originario di Colleferro, in provincia di Roma, in quel momento non in servizio. Si sta dirigendo verso Nuoro.

Solo le indagini, affidate alla polizia stradale di Nuoro, sezione infortunistica, chiariranno quale sia stata la causa dell’incidente – chi abbia sbandato o invaso la corsia opposta – ma è certo che le due auto intorno alle 11 si scontrano frontalmente e dopo qualche carambola finiscono sopra il guard rail laterale. Chi passerà poco dopo l’impatto racconterà di aver pensato al peggio per tutti gli occupanti delle Volkswagen, a giudicare dalle carrozzerie accartocciate.

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Dopo lo schianto, in pochi istanti, i primi automobilisti di passaggio lanciano l’allarme e chiamano i soccorsi. E così, nell’arco di qualche minuto, sul luogo dello scontro insieme alla polizia stradale nuorese guidata dal comandante Leo Testa, e ai vigili del fuoco, e ai carabinieri, accorrono tre ambulanze e due elicotteri del servizio 118, giunti da Olbia e da Alghero. Saranno questi ultimi a portare all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, in “codice rosso” la donna e la ragazza ferite gravemente nello scontro frontale. Mentre il figlio della coppia viene portato al San Francesco. Per Franco Panzalis, conducente dell’auto, sin dall’inizio non c’è niente da fare: se ne accorgono subito i primi soccorritori che tra le lamiere della Passat accartocciata tentano di intravedere segni di vita. Troppo forte è stato l’impatto con l’auto sulla quale viaggiava il carabiniere. Ma anche le condizioni di quest’ultimo, ai soccorritori arrivati in forze, appaiono critiche: l’ambulanza che lo trasporta al San Francesco gli assegna un “codice rosso”. E sempre all’ospedale di Nuoro viene trasportato in ambulanza anche il figlio della coppia di Uri. Passa qualche ora e nel primo pomeriggio, intorno alle 16, precipitano le condizioni di Maria Giuseppa Nurchis. E così, il bilancio già tragico dell’incidente registra una seconda morte. Mentre sempre nella tarda serata di ieri la ragazza è stata sedata e stabilizzata.

Nel frattempo, sul luogo dello scontro gli agenti della polstrada eseguono i rilievi e dispongono la chiusura di un tratto della statale 389. All’altezza del bivio di Mamoiada, il personale dell’Anas, devia il traffico che si sta accumulando in direzione Lanusei. Mentre a Uri, in un tam tam di telefonate, giungono le prime notizie della tragedia. Cosa abbia causato lo scontro frontale, al momento non si sa, anche se qualcuno parla di un sorpasso azzardato da parte del carabiniere. Certo è che il tratto dove è avvenuto lo schianto è un lungo rettilineo che precede una curva. Le indagini della polstrada dovranno chiarire se all’origine di tutto sia stata la velocità o un attimo di fatale distrazione.

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