Taranto, lancio di pietre al passaggio della nave della Marina. I pacifisti: “Assassini”

Insulti e lancio di pietre questo pomeriggio contro la nave Carabiniere al passaggio dal canale navigabile di Taranto da parte di un gruppo di persone che ha mostrato anche uno striscione con la scritta: “La guerra la stiamo già pagando: chi con la vita, chi con la fame. No Nato! No Putin!”. I manifestanti hanno urlato “assassini, assassini” e “vergogna” proprio mentre la nave faceva il suo ingresso in Mar Piccolo per raggiungere l’Arsenale, dove sarà sottoposta a lavori. Il video che documenta la protesta è stato condiviso sulla pagina Facebook “Taranto è lui”, diventando subito virale con centinaia di condivisioni e commenti, quasi tutti a difesa dei militari italiani.

“Ciò che è accaduto ha dell’incredibile – osserva il deputato pugliese del Pd Ubaldo Pagano – atti di assoluta gravità, commessi da sedicenti ‘pacifisti’, che è indispensabile condannare e perseguire fino in fondo. È comprensibile lo stato di ansia e preoccupazione per quanto sta avvenendo in Ucraina ma episodi del genere non possono trovare alcuna giustificazione, soprattutto quando sono messi in atto nei confronti delle nostre forze armate che quotidianamente svolgono un eccezionale lavoro a garanzia dell’ordine pubblico e della sicurezza di tutti noi”.

Anche Mauro D’Attis, deputato pugliese di Forza Italia e commissario del partito in Puglia, condanna l’episodio: “Non condivido le contestazioni e addirittura il lancio di pietre inscenate a Taranto mentre transitava nel porto la nostra Nave ‘Carabiniere’. I nostri militari vanno per ‘combattere la guerra’, per la pace. Cosa che non è come giocare alla playstation o buttare le pietre dal ponte girevole. Onore alle nostre Forze Armate”.

“L’increscioso episodio è inaccettabile e ci indigna profondamente. Esprimiamo riconoscenza e solidarietà a tutte le donne e gli uomini delle nostre quattro Forze Armate, e alle Forze dell’Ordine più in generale. In un delicato frangente come quello che stiamo vivendo, la stima e l’affetto verso chi indossa una divisa non può venire meno, e soprattutto non può essere vituperato senza essere stigmatizzato e sanzionato”. Dichiarano i senatori della Lega in commissione Difesa.

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