Situazione stipendiale dei militari sospesi dal servizio perché inadempienti all’obbligo vaccinale: nota UNARMA al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri

Carabinieri

Riportiamo, di seguito la nota dell’Associazione Sindacale Carabinieri UNARMA rivolta al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri

Oggetto: Applicazione art. 4ter del D.L. 1.4.2021, n.44, introdotto dall’art. 2 del D.L. 26.11.2021, n.172 Sospensione dal diritto di svolgere l’attività lavorativa, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro.

La scrivente UNARMA Associazione Sindacale, nella quotidiana azione di tutela degli interessi dei propri iscritti, alla luce del disposto di cui alla normativa in oggetto richiamata, che vede coinvolti molti appartenenti alle FF.PP. sia ad ordinamento militare che civile, non può non far luce sulle conseguenze che l’applicazione di tale normativa sta comportando.

Certamente l’Amministrazione ha provveduto ad applicare puntualmente quanto previsto dalla specifica normativa, procedendo a sospendere dal servizio i militari inadempienti all’obbligo vaccinale, con provvedimenti che non hanno tardato a raggiungere i destinatari. Tuttavia, per quanto riscontrato dalla scrivente Associazione Sindacale, la celerità dimostrata nell’applicare la sospensione dal “diritto a svolgere l’attività lavorativa” non ha trovato pari applicazione nel provvedere, per il periodo di interesse, alla sospensione dalla retribuzione e da ogni altro compenso od emolumento.

Tale ritardo ha evidentemente causato un ulteriore grave e insostenibile danno a carico dei molti militari destinatari dei provvedimenti di sospensione. Ciò appare evidente poiché, qualora fosse stata sospesa la corresponsione dello stipendio, contestualmente alla sospensione dalla prestazione lavorativa, il militare, costretto a limitare fortemente la propria vita sociale per la mancanza della prevista certificazione verde denominata GREENPASS, avrebbe potuto meglio e più facilmente sopportare la totale mancanza di reddito. Procastinare la sospensione della retribuzione, ai mesi successivi all’entrata in vigore del D.L. n.24 del 24.03.2022, recante “misure urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza” che, all’art. 8, prevede la perdita di efficacia della sospensione

del diritto a svolgere l’attività lavorativa, con il conseguente reintegro in servizio dei militari destinatari dei provvedimenti di sospensione, ha potuto solo acuire la gravità ed il peso di un simile provvedimento.

Donne e uomini in divisa, che nel riprendere la loro normale attività lavorativa quotidiana, hanno dovuto far fronte a spese di vario genere, comunque necessarie per poter tornare a condurre normalmente la propria vita. Il semplice pendolarismo, estremamente diffuso tra gli operatori di polizia, li espone a dover sostenere spese legate a spostamenti con i mezzi pubblici o privati, in un periodo storico di profonda crisi economica, che vede quotidianamente lievitare i prezzi del carburante.

Il dover affidare i propri figli minori a servizi di babysitteraggio che ovviamente vanno ulteriormente a pesare sul reddito familiare, e così via tutto quanto necessita alla normale vita sociale di un nucleo familiare. Trovarsi, proprio in questo momento, a non percepire in toto lo stipendio, ha potuto solo aggravare ulteriormente le difficoltà prodotte dalla pandemia, direttamente e indirettamente!

Sono queste considerazione che la scrivente Associazione Sindacale, si pregia di portare all’attenzione dell’Amministrazione che, pur operando nell’ambito normativo previsto dai richiamati D.L., e nelle more del giudizio di vari Tribunali Amministrativi aditi per valutare la legalità di tali disposizioni, non può non riconoscere le problematiche determinate dalla lentezza burocratica che ha portato a non trattenere gli stipendi nei mesi di effettiva sospensione, ritardando quindi tale trattamento ai mesi successivi quado più pressante è divenuta la necessità di avere disponibilità economiche.

UNARMA Ass. Sin. Carabinieri, ha sostenuto e suggerito ai propri tesserati, di avanzare istanze all’Amministrazione volte ad ottenere una qualche forma di agevolazione, quale potrebbe essere una rateizzazione del recupero delle somme pretese e allo stesso modo, rispettando lo spirito di collaborazione che sempre guida ogni nostro intervento, rivolge un appello affinché vengano autonomamente valutate azioni di sostegno e tutela dei tanti appartenenti all’Istituzione che in questi giorni stanno vivendo gravissime difficoltà.

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