Siti porno dal computer dell’ufficio, carabiniere «a processo» a Napoli

Carabinieri a processo per Swatch
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Perdita del grado «per rimozione» a causa della detenzione di materiale pedopornografico: era questa l’accusa originaria di un procedimento penale e amministrativo intentato lo scorso anno nei confronti di un militare dell’Arma dei carabinieri il quale – secondo l’accusa – avrebbe in orari di servizio utilizzato un computer d’ufficio per scaricare la bellezza di 4.082 files da alcuni siti porno. Anche di questo si è occupato, nel 2022, il Tribunale amministrativo regionale della Campania. La notizia viene fuori scorrendo i dati pubblicati nel Massimario annuale del Tar Campania, e resi noti ieri mattina in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno giudiziario amministrativo.

Un caso delicato, culminato nella richiesta di «perdita del grado per rimozione», misura che priva il militare condannato del grado rivestito e lo fa discendere alla condizione di semplice soldato o di militare di ultima classe. Il caso è ancora sub iudice per la giustizia ordinaria, anche se la sentenza di primo grado – si legge negli atti del massimario Tar – «ha significativamente ridimensionato le accuse inizialmente formulate, escludendo l’aggravante della ingente quantità di cui all’articolo 600 quater comma due».

Diverse le conclusioni del Tar, che ha annullato il degradamento per «vizi istruttori e motivazionali», evidenziando una «discrepanza tra le primigenie accuse e gli accertamenti contenuti nella sentenza del tribunale penale: essendosi accertato che le «tracce di navigazione» verso quei siti sono state «solo 18″.

ilmattino.it/napoli

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