Rinnovo Contratto di lavoro Forze dell’Ordine, Vigili Del Fuoco e Difesa

Rinnovo contratto forze armate e Polizia

di Roberto Di Stefano – segretario regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Abruzzo e Molise

Il tema fondamentale che qualsiasi trattativa sul rinnovo dei contratti di lavoro, al di là del rispetto della dignità e del riconoscimento del ruolo professionale e sociale della nostra categoria, deve assolutamente partire dalla esigenza di recuperare la perdita del potere di acquisto in relazione all’aumento del costo della vita e dell’inflazione, che complicano la vita delle famiglie italiane.

Da una parte c’è l’analisi quantitativa di questo svantaggio, fatta dai sindacati della Polizia di Stato più rappresentativi, che evidenzia il gap economico in circa tremila euro l’anno (non considerando gli aumenti dei tassi d’interesse dei mutui casa e dei prestiti nonché della spesa energetica); dall’altra l’impegno del ministro della PA Zangrillo, che ha annunciato un aumento almeno del 6% della retribuzione lorda e la quantificazione delle risorse a disposizione in 8 miliardi di euro.

Già attraverso la comparazione tra la domanda e l’offerta, è facile comprendere che ci sarà una notevole distanza tra le esigenze degli operatori della sicurezza e della difesa da quanto messo a disposizione dal Governo, ma è la contrattazione il momento nel quale i sindacati delle Polizie a ordinamento civile (che ringraziamo in attesa di poterci unire fisicamente nelle lotte di rivendicazione) potranno rappresentare anche noi Carabinieri, ancora fuori da questa fase così fondamentale per la dignità di ogni Lavoratore.

Saranno come sempre puntuali protagonisti nel chiedere l’aumento degli stanziamenti per ridare serenità e il giusto riconoscimento a chi si occupa della sicurezza delle Comunità italiane, specificità riconosciuta al nostro comparto con la legge 183 del 2010.  Non vanno poi dimenticate le esigenze pensionistiche, che devono recuperare il mancato avvio della previdenza complementare attraverso dei fondi specifici e strutturati per gli anni a venire. Ultimo, ma non per questo meno importante, sarà il problema delle assunzioni straordinarie per compensare le chiare difficoltà di organico che diventeranno più evidenti in questi anni.

L’esclusione dei sindacati militari, ancora in attesa per la normativa sulla fase di calcolo della loro rappresentatività, è drammaticamente e negativamente impattante per la rumorosa assenza di una forza sociale vera che possa rappresentare realmente i Cittadini in divisa, ma ci impone, comunque, la necessità di una maturazione circa l’analisi e la produzione di documenti da offrire ai tavoli di discussione per contribuire attivamente al processo contrattuale, anche senza avere ancora la possibilità di incontrare il governo.

“Il Nuovo Sindacato Carabinieri da anni sta costruendo rapporti istituzionali con il mondo politico, a ogni livello, proprio per lavorare sulla nostra credibilità come parte sociale che ha l’obbligo statutario di influenzare i processi che interessano la nostra sfera professionale. ” – conclude Roberto Di Stefano, segretario regionale NSC Abruzzo e Molise, “Ricordiamo che il contratto in discussione è relativo al triennio 2022/2024, quindi già ampiamente scaduto, ma non faremo mancare la nostra presenza  e incontreremo  il Ministro della Difesa che ha espresso la volontà di audire i sindacati militari per ricevere le istanze dei Lavoratori Militari. Sarà il momento ideale per ribadire quanto siano necessarie risorse adeguate alle promesse fatte alle Forze dell’Ordine e  dove chiederemo, infine, se le intenzioni del governo verranno seguite da fatti concreti.”

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