Reclutava e gestiva prostitute: arrestato poliziotto a Treviso

Polizia

La Squadra mobile di Treviso ha arrestato in flagranza di reato un agente della Polizia di Stato, I. D.A. (30 anni), nell’ambito di un’indagine inerente il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione, a Treviso.

L’uomo, già sospeso da tempo dal servizio, e una donna colombiana, M. M. (50 anni) avevano creato un sistema di gestione e di sfruttamento di numerose prostitute che esercitavano la propria attività in diverse abitazioni del territorio trevigiano.

Secondo la ricostruzione, questo sistema illegale era stato messo in atto da alcuni mesi e prevedeva il reclutamento, la gestione e lo sfruttamento di prostitute, prevalentemente straniere, con un ricavo di significative somme di denaro.

La Squadra mobile ha proceduto all’arresto in flagranza dell’uomo e al fermo di polizia giudiziaria della donna che nel frattempo si stava allontanando dal territorio nazionale.

Entrambi i provvedimenti precautelari sono stati convalidati dall’autorità giudiziaria.

Poliziotto arrestato in flagranza di reato

L’arresto di del poliziotto è avvenuto in flagrante: stava incassando quello che secondo l’accusa era il canone settimanale (400 euro) di uno degli appartamenti utilizzati.

Sono state identificate 17 persone che avrebbero dato vita alla prostituzione, ma siccome il “turnover” era elevato, si sospetta che il numero fosse più grande.

La coppia, secondo gli investigatori, avrebbe anche garantito un servizio di trasporto dei clienti all’aeroporto o alla stazione ferroviaria.

L’agente, interrogato dal gip, ha parzialmente ammesso le accuse, confermando di aver saputo che alcune donne si prostituivano, ma affermando che il denaro ricevuto era un contributo per il subaffitto.

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