Pregiudicati foggiani portano il figlio piccolo a Corleone sulle tombe di Riina e Provenzano: “Grandi uomini”. Il video

COrleone foto sulla tomba
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Due rose rosse e un bigliettino: “per Provenzano da parte di Pompeo e Pina da Foggia”. Poi una serie di foto che lo ritraggono con la moglie davanti alla lapide del capo dei capi di Cosa Nostra: Totò Riina. Sono divenute virali sul web le storie postate sul profilo Facebook di Pompeo Piserchia, vecchia conoscenza delle forze dell’odine di Foggia. L’uomo ha  precedenti penali per reati contro il patrimonio; il suo ultimo arresto, insieme alla moglie, risale a settembre del 2019 quando in casa venne trovata , nascosta in fondo alla culla del loro figlio neonato, una pistola Beretta calibro 6,35, completa di caricatore con otto cartucce, con il numero di matricola punzonato.

Intanto su Facebook si definisce: “ killer presso libero professionista”, soprannome con cui viene chiamato negli ambienti delinquenziali foggiani. Nelle sue storie, in compagnia della moglie e del figlioletto, si fa immortalante in Sicilia, nel cimitero di Corleone dove e’ stata anche inumata l’urna con le ceneri di Bernardo Provenzano.  

Lo riprende la moglie Pina con il proprio smartphone. Nelle storie scatta una foto alla tomba di Totò Riina che nel video lui stesso definisce: “Grande Uomo”. Poi passa ad osannare l’altro capo mafia di Cosa Nostra, Bernardo Provenzano: “prima che me ne vado, perché non so se tornerò più, voglio dare un omaggio a questa grandissima persona: Bernardo Provenzano. Rimani – dice ancora – sempre nel nostro cuore”. Frase seguita da un bacio sulla lapide.

“Grande uomo – insiste nelle storie – oggi e’ il 13 luglio, oggi il suo anniversario. Il 13 luglio 2016 e’ venuto a mancare il grande Provenzano”. Commenta: “oggi in questo giorno famoso ho avuto l’onore di stare sulla sua tomba”.  Nelle storie si sente anche la voce della moglie che invita tutti a “inviare una rosa a Zio Totò”, mentre il figlioletto della coppia bacia le foto dei boss. Ma non è tutto, perché in un’altra storia e’ in auto. Sta percorrendo il lungo tratto di autostrada A 29 quando giunto all’altezza dello svincolo per Capaci commenta: “qua sono morti questi: Falcone e Borsellino”.

Non è la prima volta che  foggiani ritenuti vicino ad ambienti criminali inneggiano alla mafia. Era accaduto a capodanno di due anni fa quando un pregiudicato festeggiando l’arrivo del nuovo anno, pistola in pugno urlò: “buon anno a tutta la malavita foggiana”; ed ancora nel corso di un arresto per racket  i poliziotti trovarono sul cellulare di uno degli indagati la foto di Totò Riina. Intanto i video pubblicati dall’uomo sono finiti al vaglio degli investigatori.

bari.repubblica.it

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