Poliziotto salva anziana da suicidio, respinta la promozione straordinaria: “insufficiente eccezionalità dell’intervento”

Polizia di Stato

Un semplice ‘encomio solenne’ non basta: gli sembrava insufficiente e voleva invece una ‘promozione per merito straordinario’, come lo stesso questore aveva suggerito.

Sono queste le ragioni per cui un’assistente capo della polizia, in servizio in provincia, si è rivolto al Tar di Bologna vedendo tuttavia deluse le sue aspettative.

Tutto è iniziato cinque anni fa, a giugno del 2017, quando il poliziotto sventò il tentativo di suicidio di un’anziana, seguita da un centro di salute mentale, che aveva deciso di togliersi la vita buttandosi nel fiume Secchia dal ponte di Veggia. L’assistente capo, che in quel momento si trovava nel commissariato di Sassuolo, si era precipitato sul posto riuscendo ad arrivare in tempo guidando con destrezza nel traffico dell’ora di punta.

Nell’afferrare la donna per allontanarla dal parapetto del ponte, che questa aveva già mezzo scavalcato, il poliziotto aveva inoltre urtato violentemente contro il guardrail della strada procurandosi la frattura (come poi gli è stato diagnosticato) di cinque costole. Infine, con l’aiuto di un altro agente era riuscito a portare al sicuro la donna, nonostante l’anziana continuasse a divincolarsi dai suoi salvatori.

In seguito all’episodio, il Questore di Modena aveva quindi proposto per l’assistene capo il conferimento della “promozione per merito straordinario” motivandola con “il considerevole apprezzamento che il salvataggio dell’anziana signora da parte di un appartenente alla Polizia di Stato aveva riscosso nella cittadinanza” e “in ragione del grave pericolo corso dall’ispettore capo”. Di cui erano infine sottolineate le «non comuni qualità morali e doti umane».

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