Polizia Penitenziaria: violenza in carcere a Perugia. Agenti aggrediti con sgabellate, calci e pugni

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Follia in carcere a Capanne, Perugia, per un nuovo episodio di sangue e violenza. Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del SAPPE, spiega nel dettaglio il grave evento critico accaduto nella struttura detentiva di strada Pievaiola: “Ieri sera, alle 18.40 circa, si è consumata l’ennesima aggressione ad un Ispettore di Polizia Penitenziaria di sorveglianza e ad un assistente capo coordinatore in servizio al reparto circondariale di Perugia Capanne sezione Isolamento.

Il detenuto, di nazionalità maghrebina, sottoposto al regime detentivo del 14 bis O.P. (sorveglianza particolare, ndr), arrivato a Perugia a giugno 2023, ha chiesto di andare a telefonare. Il collega apriva la cella e, immediatamente, senza alcun motivo, lo straniero sferrava un calcio ad una sedia, colpendo dietro la schiena l’ispettore: immediatamente, i due poliziotti hanno provveduto a immobilizzarlo e a condurlo all’interno della cella ma, nel momento in cui veniva lasciato, ha sferrato un pugno in faccia all’assistente capo coordinatore.

Polizia Penitenziaria: violenza in carcere a Perugia

Il detenuto veniva dunque messo in sicurezza con grande professionalità da tutti i colleghi intervenuti. Il collega veniva accompagnato all’spedale di Perugia con una prognosi di 7 giorni salvo complicazioni”.

Per Bonino “le carceri umbre stanno vivendo ormai da tempo momenti di grande difficoltà nella gestione dei detenuti. Sono continue le aggressioni al Personale che si verificano senza che vi sia un intervento da parte degli organi superiori. E questo convince i detenuti, specie quelle più violenti, che possono fare quel che vogliono, restando impuniti. È una vergogna”.

“Ditemi voi se è normale un Paese nel quale un detenuto pensa bene di aggredire due poliziotti. Ma ci rendiamo conto? A questo senso di impunità, di cui larga parte della frangia violenta della popolazione detenuta è convinta di godere, devono assolutamente corrispondere provvedimenti penali e disciplinari efficaci, anche prevedendo di destinare  carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa per contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione”. 

Lapidario il commento di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, a quanto avvenuto nelle ultime ore nel carcere di Capanne a Perugia.

“Il Ministro della Giustizia Nordio ci dia segnali chiari o le carceri, anche per colpa di questa gestione del DAP, presto esploderanno per le proteste dei poliziotti, stufi di questo lassismo e di queste impunità” conclude Capece.

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