Paola Gori, vent’anni con le stellette. Tra le prime sette ufficiali donna dell’Esercito Italiano

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È tra le prime sette ufficiali donna entrate a far parte dell’Esercito Italiano. 

Paola Gori, cremonese di nascita, piacentina di famiglia (la mamma è infatti originaria di Monticelli d’Ongina anche se la famiglia vive ormai da molti anni a Mezzano Chitantolo, frazione di Castelvetro, un chilometro varcato il ponte sul Po) ha sempre avuto le idee chiare sul suo futuro.

E così a 48 anni dopo 20 di servizio nelle Forze Armate, decine di corsi specialistici, incarichi e missioni Nato in Somalia, Kosovo e Afghanistan, ora riveste il grado di tenente colonnello, nel Commissariato con incarico al Cerico di Verona (caserma Pietro Schiavo).

Colonnello Gori, cosa l’ha spinta dopo la laurea in scienze politiche e con un ampio ventaglio di scelte possibili, a intraprendere il percorso nelle forze armate, e in particolare nell’esercito?

La mia scelta nasce dalla passione e dall’inclinazione personale, non dalla ricerca del cosiddetto posto fisso. Ho sempre pensato a me come a un militare di professione, un ufficiale che si è formato con l’intento di essere una risorsa per il Paese.

Chi l’ha ispirata e perché?

Non provengo da famiglia militare. Il periodo adolescenziale l’ho trascorso nello scoutismo, mi sono avvicinata all’uniforme, allo spirito di sopravvivenza, alla capacità di operare in condizioni avverse facendo parte di un gruppo motivato ed affiatato. Un ambiente pieno di impegni e regole, con una dottrina basata sul senso pratico e su grandi valori come lealtà e spirito di corpo. Nel periodo successivo ho iniziato a fare volontariato sul campo, a Monticelli d’Ongina per tanti anni in Croce Verde, poi a Cremona in Croce Rossa. Oggi per impegni di lavoro, contribuisco personalmente per quello che è nelle mie disponibilità economiche, alle mense dei poveri dei frati francescani.

Quanto lavoro, studio, impegno, sacrificio e determinazione ci sono voluti per intraprendere questo suo cammino professionale?

Moltissimo lavoro ed impegno. Studio continuo. Il sacrificio più grande la famiglia. Determinazione al massimo. Vengo dall’università e dall’ambito lavorativo civile, per cui il mio sforzo è stato immane. Nel 2000 ho preparato la mia domanda, ho partecipato al lungo concorso (circa sei mesi tra prova scritta di preselezione, prova scritta di selezione culturale, selezioni mediche, prove di efficienza fisica, prova di conoscenza linguistica, prove scritte, prove orali), ho vinto su 30 mila domande, sono stata nominata tenente a 28 anni, insieme ad altre sei persone (4 donne e 3 uomini).

Da giovane ufficiale, dopo un breve periodo di formazione tra Modena, Torino e Udine, mi sono ritrovata subito ai vertici, prima allo Stato Maggiore dell’Esercito, poi all’Ispettorato delle Scuole e delle Armi, con ruoli fino a quel momento mai rivestiti da una donna, sono stata il primo Aiutante di Campo di tutte le FF.AA. Nel 2003 sono stata trasferita al Comando Nato di Solbiate Olona (Varese) e lì ho trascorso più di 15 anni. Dal 2021 sono in servizio presso il Centro Rifornimenti di Commissariato di Verona.

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