Napoli, bambino spacciatore con pistola posa da camorrista. La madre sui social: «Tutto suo padre»

Napoli
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Ad appena otto e undici anni, i bambini vengono mandati in strada a consegnare «pallini» di cocaina ai tossicodipendenti, che a quei «muschilli» consegnano i 40 euro per la dose. E una delle mamme arrestate pubblica, fiera, sui social network la foto del figlio con una pistola in mano e una posa da camorrista: «Sei uguale a papà».

Un degrado senza fine, quello che viene raccontato nelle pagine dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Torre Annunziata e condotta dai carabinieri della sezione operativa della compagnia oplontina, nei cinque mesi successivi a un insolito agguato avvenuto nel rione Poverelli.

Diciotto persone sono state arrestate, tra queste ci sono sette donne. Sette mamme, alcune delle quali hanno insegnato ai figli minorenni che quello è il «mestiere» di famiglia, tra droga, armi e malavita.

Il gip che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare aveva stabilito il carcere per tutti i 18 indagati, ma due donne hanno figli piccolissimi e per loro è stato disposto il divieto di dimora in Campania.

Ancora una volta, la storia di degrado sociale arriva da quel quartiere, troppo spesso venuto alla ribalta della cronaca, il Rione Poverelli tristemente noto per lo scandalo della pedofilia e per l’uccisione di una mamma coraggio, Matilde Sorrentino, che con le sue denunce fece emergere raccapriccianti violenze sui bambini all’interno della scuola elementare.

www.ilmessaggero.it

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