Morto il Carabiniere Lorenzo Gatti dopo la caduta dalla bici. Dubbi sulla dinamica dell’incidente

Carabiniere Lorenzo Gatti
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Avevamo riportato in anteprima l’incidente di un militare dell’Arma sulla litoranea tra i Comuni di Ameglia e Sarzana, un incidente che era apparso immediatamente grave e le condizioni purtroppo già disperate durante i primi soccorsi prestati dal personale della pubblica assistenza.

Purtroppo Lorenzo Gatti non si è più ripreso, nonostante i tentativi dei medici dell’ospedale Cisanello di Pisa di rianimarlo dopo il terribile colpo alla testa riportato cadendo dalla bicicletta domenica mattina. Aveva soltanto 53 anni e lascia la moglie Cristina e le figlie ventenni Alice e Alessia.

Lorenzo era sarzanese , risiedeva a San Lazzaro con la famiglia e svolgeva la professione di carabiniere in servizio a Carrara. Aveva la passione per il ciclismo e così nel tempo libero ne approfittava per qualche giro. Domenica era in sella sulla sua bici da corsa e intorno alle 11.30, nel tratto di rettilineo che costeggia gli stabilimenti balneari di via Litoranea tra Sarzana e Ameglia, lo hanno trovato a terra senza conoscenza.

Cosa sia successo è oggetto di un appello lanciato dalla famiglia e dalla polizia municipale di Sarzana: si stanno cercando testimonianze anche nella zona della Versilia perchè la domenica quel tratto è frequentato da molti ciclisti che vengono verso Bocca di Magra e pare che molti ciclisti si siano fermati quando il militare era per terra.

Come ha potuto cadere da solo in un rettilineo? Gli agenti della municipale sarzanese, subito intervenuti per rilevare l’incidente, stanno controllando le telecamere con l’aiuto dei colleghi di Ameglia. I soccorsi erano stati allertati da alcuni automobilisti in transito che avevano visto Lorenzo a terra ma nessuno aveva riferito di investimenti e all’arrivo degli agenti sul posto non c’era più nessuno. I militi della Pubblica Assistenza di Luni portato Lorenzo Gatti all’ospedale di Sarzana ma, dopo i primi accertamenti, era stato trasferito d’urgenza all’ospedale Cisanello di Pisa. Le sue condizioni sono sempre rimaste molto gravi finché le speranze si sono spente. Al dolore della famiglia si è unito anche quello dei colleghi dell’Arma di carabinieri, sconvolti dall’accaduto.

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