«In Puglia si spara»…ma 17 poliziotti sono stati trasferiti al confine con Slovenia. L’allarme del sindacato

Poliziotti stradale assolti napoli

Dalla Puglia sono in partenza 17 agenti poliziotti per rafforzare il dispiegamento di forze dell’ordine schierato in Friuli Venezia Giulia

Tre sparatorie in dieci giorni nella sola città di Bari. Due morti ammazzati e un ferito in gravi condizioni nel raggio di pochi chilometri. Casi complicati che stanno tenendo impegnate le forze dell’ordine alle prese anche con il normale controllo del territorio, in particolare durante il periodo delle festività.

Poliziotti trasferiti al confine

La statistica parla chiaro: è questo il periodo dell’anno in cui sono maggiormente richiesti gli interventi degli uomini e le donne in divisa. Nonostante ciò dalla Puglia sono già in partenza 17 agenti della Polizia di Stato per andare a rafforzare il dispiegamento di forze dell’ordine schierato in Friuli Venezia Giulia per i controlli alla frontiera con la Slovenia.

Agenti che si muoveranno da tutte le questure pugliesi, ad eccezione di quella di Taranto. Sei sono i poliziotti che si muoveranno da Bari, tre dalla Bat, tre da Lecce, tre da Foggia e tre da Brindisi. Resteranno lì per un mese. Non sono previsti, per il momento, rimpiazzi.

E non è soltanto la Puglia ad aver fornito il proprio contributo di uomini per identificare chiunque entri in Italia dal confine sloveno dopo la sospensione del trattato di Schengen. Già da ottobre sono 300 i poliziotti di tutte le regioni italiane mandati alla frontiera, a cui si sono aggiunte altre 115 unità. 

I sindacati dei poliziotti

Una situazione fortemente avversata da alcuni dei sindacati degli agenti di Polizia di Stato che, pur ribadendo la propria obbedienza alle direttive ministeriali, stigmatizzano la decisione. In particolare tiene banco la questione Bat: «Ci stiamo sgolando dagli inizi della celebrazione di iniziazione della questura di Barletta-Andria-Trani, nel dire che poliziotti ad Andria, e nei commissariati della provincia, mancano; ma a qualcuno questa notizia non interessa», commenta Vito Giordano, segretario del sindacato autonomo di polizia della Bat.

«Mi sono chiesto se, come accadeva in altri tempi, queste operazioni fossero pilotate in periodi come questi, quando il personale è a casa a trascorrere un po’ di sacrosanto riposo con i propri familiari, in modo che, a giochi fatti, nessuno potesse dissentire dalle scelte fatte», aggiunge Giordano, chiedendo che l’area della Bat sia esonerata dall’invio di risorse al confine sloveno. 

Una zona che richiede energie, quella della Bat. Lo ha potuto riscontrare di persona il ministro Piantedosi, giunto a fine ottobre a Barletta per presiedere il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

In quell’occasione Piantedosi aveva raccolto la richiesta di potenziamento degli organici, rispondendo a stretto giro con l’assegnazione di nuove forze. Il presidio della frontiera con la Slovenia, però, oggi richiede risorse.

«Alla luce dello sforzo fatto dal Governo per potenziare gli organici in maniera progressiva torniamo a chiedere che l’assegnazione del personale, man mano che i nuovi agenti vengano formati e successivamente assegnati, riguardi in via prioritaria il Centro – Sud Italia, per una serie di ragioni connesse al tessuto storico e sociale e per lo sforzo che in particolare la Puglia sta facendo per avere servizi e accoglienza alla pari delle regioni del nord», commenta Giuseppe Tiani, segretario nazionale del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia.

«Certamente evidenziamo che i commissariati e le specialità hanno necessità inderogabili di essere potenziati, anche in vista dell’organizzazione del G7 in territorio pugliese e dell’afflusso turistico internazionale che porta economia e sviluppo. Garantire sicurezza – conclude – significa potenziare l’economia di un territorio».

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