Guardia di Finanza: giovane finanziere trovato senza vita all’interno dell’auto a Torino

Guardia di Finanza finanziere trovato senza vita


Un giovane militare della Guardia di Finanza a Torino si sarebbe tolto la vita con la pistola d’ordinanza. Il corpo senza vita del militare, da quanto si apprende, é stato rinvenuto nei pressi nel cimitero Parco di Torino, all’interno di un’autovettura. Sconosciute le cause che hanno portato il giovane militare a compiere il gesto estremo.

Come riporta l’Osservatorio Suicidi in Divisa, sono 18 i suicidi degli appartenenti alle Forze dell’Ordine nell’anno 2024.

Forze dell’ordine e suicidi

Dataroom, rubrica della giornalista Milena Gabanelli, ha analizzato uno studio pubblicato dalla Rivista di Psichiatria, condotto da ricercatori del Dipartimento di pubblica sicurezza in collaborazione con i colleghi di diverse università italiane. Lo studio riporta che i principali fattori scatenanti riconducono a problemi personali e familiari (39%), o all’insorgere di disturbi fisici o psichici (14%). I gesti estremi esclusivamente collegabili al lavoro sono appena l’1,48%.

E allora, si chiedono gli studiosi, perché tutti questi suicidi considerando che le reclute – a differenza dei normali cittadini – vengono pure sottoposte a uno screening psicologico per verificarne l’idoneità lavorativa?

In realtà – sostengono gli esperti – è una professione totalizzante: la lontananza dalla famiglia, i ritmi, lo stress, incidono anche sulla vita privata e possono indurre la «sindrome da burn out».

Aggravata dal contatto continuo con drammi umani e criminali, che spinge i soggetti a mettere un muro tra sé e gli altri. Però quando arrivano i problemi personali, si ritrovano soli davanti a quel muro. Inoltre l’ambiente delle caserme è piuttosto duro: nelle Forze Armate nel 2022 ci sono state 23 condanne per minacce e insulti a un collega e 11 per violenza; negli ultimi cinque anni sono stati segnalati 33 casi di molestie sessuali, 7 di mobbing e 7 di stalking.

Suicidi Forze dell’ordine: cosa si sta facendo

Per molto tempo il problema è stato sottovalutato, se non addirittura nascosto quasi fosse un’onta. Su spinta dell’Osservatorio e dei sindacati, negli ultimi anni le forze di polizia hanno finalmente iniziato ad alzare i livelli di screening nella selezione e attivato campagne di prevenzione, tavoli tecnici contro il disagio, progetti di monitoraggio e, soprattutto, task force di esperti che assicurano sostegno anche a distanza e in forma anonima.

I carabinieri si preparano ad arruolare altri 12 psicologi, la Polizia di Stato prevede di assumerne 50 (arrivando a 114) entro il 2027 e ha attivato il progetto «Una casa per papà» per accogliere gli agenti che, con i loro figli, stanno affrontando una separazione.

La Gdf ha appena sperimentato in Lombardia e Calabria un progetto per facilitare la socializzazione dei neo-finanzieri, coinvolgendo i colleghi più anziani. La Polizia penitenziaria ha istituito un fondo da destinare, in modo strutturato e permanente, al supporto psicologico del personale.

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