Arrestato per droga a 18 anni, viene escluso dal concorso della Guardia di Finanza: il Tar, “Non ha le qualità morali”

Guardia di Finanza concorso Tar

Arrestato per droga all’età di 18 anni, ha visto sfumare il suo sogno di diventare finanziere.

Nonostante abbia tentato ogni strada per essere assunto dalla Guardia di Finanza, finora non è riuscito nel suo intento.

Il concorso della Guardia di Finanza del 2020

Nel 2020, quando le fiamme gialle hanno bandito un concorso per il reclutamento di 571 allievi finanzieri, il ragazzo ha presentato la sua candidatura, ma è stato respinto: ad aprile 2021, il comando generale gli ha notificato l’esclusione.

Il motivo?

Nel 2018, all’età di diciotto anni, è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Viterbo per possesso di sostanza stupefacente, precisamente cocaina, insieme a strumenti per il confezionamento e il taglio dello stupefacente.

Avvocato Militare Studio Parente

Il ricorso al TAR dopo l’esclusione

Dopo essere stato escluso, il giovane ha presentato un ricorso al Tar per ottenere la riammissione al concorso, sostenendo che l’esclusione fosse ingiusta considerando che l’episodio risaliva nel tempo ed era di lieve gravità.

Il giovane sostiene che un singolo e risalente episodio, avvenuto all’età di soli 18 anni, non dovrebbe essere considerato come indicatore dell’assenza delle qualità morali e di condotta necessarie per essere ammessi nell’arruolamento in un Corpo militare.

Egli sostiene inoltre che l’episodio non debba essere considerato grave, visto che il procedimento penale ad esso collegato è stato archiviato nel 2019 e che il fatto è stato qualificato come illecito amministrativo.

Infine, il ricorrente ha sottolineato che il superamento delle prove psicologiche e di idoneità attitudinale dimostrerebbe la sua totale idoneità a ricoprire il ruolo per cui si è candidato nel concorso.

La pronuncia del TAR per l’aspirante finanziere

Il Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto la tesi del giovane, sottolineando che le sue obiezioni non hanno messo in discussione la conclusione dell’amministrazione della Guardia di Finanza.

Quest’ultima ha ritenuto che il comportamento dell’aspirante allievo fosse “inconciliabile con i basilari doveri di ogni militare”, considerando che lo status giuridico di un finanziere comporta doveri e obblighi nei confronti dell’intera collettività.

I giudici hanno anche aggiunto che il ritrovamento di cocaina in possesso dell’aspirante, già maggiorenne, suddivisa in dosi e accompagnata da strumenti per il suo peso, taglio e confezionamento, sono elementi che contraddicono la qualificazione dell’episodio come “non grave”, considerando le funzioni che l’aspirante avrebbe dovuto svolgere nel Corpo.


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