Guardia di Finanza, Brigadiere ruba 90 mila euro dell’ufficio reperti: “dovevo pagare mutuo e prestiti”

Guardia di Finanza

Un brigadiere della Guardia di Finanza è stato condannato a quattro anni e mezzo di reclusione per peculato, accusato di aver sottratto denaro dalla cassaforte del magazzino reperti della Guardia di Finanza. L’uomo, di 55 anni e responsabile dell’ufficio reperti, avrebbe prelevato 90 mila euro dai 171 mila presenti nella cassaforte nel giro di pochi mesi.

La sentenza è stata emessa al termine del rito abbreviato, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Marcello Cascini. Durante l’interrogatorio nel maggio del 2023, il brigadiere ha ammesso di aver utilizzato il denaro per estinguere mutui, pagare le vacanze e alcune spese personali, dichiarando la volontà di restituire quanto sottratto.

Brigadiere della ruba 90 mila era il “guardiano” della cassaforte

L’ammanco di denaro è stato scoperto a metà del 2022, quando è emerso che 90 mila euro erano scomparsi dalla cassaforte del magazzino reperti della Guardia di Finanza. Questo ha sollevato l’allarme tra gli inquirenti, considerando la consistente somma mancante. La cassaforte conteneva inizialmente 171.570 euro, provenienti dai sequestri legati al traffico di droga. La scomparsa di più della metà di questa somma è rimasta un mistero, suscitando preoccupazione.

Le indagini si sono immediatamente concentrate sul brigadiere, risultando essere la pista più ovvia da un punto di vista investigativo.

I problemi economici del brigadiere

Per il brigadiere, quel momento è stato drammatico, come sottolinea lui stesso: “Avevo iniziato ad avere problemi economici a causa di un mutuo e tre prestiti.” Dopo alcuni mesi, ha trovato la soluzione per risolvere i suoi guai finanziari: “Spesso la mattina ho cominciato a prelevare dalla cassaforte tranche da diecimila euro, divisi in mazzette. Soldi che ogni volta ho usato per ricaricare una carta prepagata. Ogni prelievo l’ho fatto da solo.”

Tuttavia, la sua confessione contiene delle sorprese: “Una volta estinti i prestiti, nel 2022, ho gettato la carta nell’immondizia. Con quanto rimasto, ho pagato le tasse di successione di mio fratello. Ma anche le vacanze e le spese voluttuarie. Comunque intendo restituire il maltolto.”


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