Fugge alla polizia e investe un agente: era un neopatentato. Il giudice lo rimette in libertà

Polizia milano
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Ho avuto paura e sono fuggito: chiedo scusa». Queste le parole dell’automobilista bellunese che lunedì si è lanciato in una folle corsa sulle strade di Ponte nelle Alpi dopo aver trovato sulla sua via la polizia di Stato che lo aveva fermato per un controllo. Lo ha detto al giudice Angela Feletto ieri in Tribunale a Belluno, dove si è celebrato il processo per direttissima. L’imputato è giovanissimo, ha 19 anni ed è di Belluno.

Era lui, un neopatentato, il guidatore folle che si è lanciato nella fuga alla vista della polizia. È arrivato, scortato dalla polizia penitenziaria, dal carcere di Baldinich, dove era finito dopo l’arresto con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Ad attenderlo il suo avvocato, nominato di fiducia dopo essere finito nei guai.

I FATTI
Mancava poco alle 16 di lunedì, 7 giugno, quando il ragazzo, che stava transitando alla guida di un’auto vicino al campo di Polpet, è stato fermato da una pattuglia della polizia. Tutto lasciava pensare a un normale controllo: ad attenderlo gli investigatori della squadra Mobile.

Gli agenti tirano fuori la paletta ed intimano l’alt. Lui sembra fermarsi, ma poi ci ripensa: abbassa il finestrino vede l’investigatore e si lancia nella fuga investendo un ispettore che lavora nella squadra anti-droga della Questura.

Il poliziotto finesce al pronto soccorso (riporta una prognosi di 5 giorni) e i colleghi nel giro di 20 minuti riescono a bloccare il ragazzo vicino alla casa cantoniera prima del ponte di Santa Caterina. Finisce subito in manette.

IN AULA
Ieri pomeriggio il ragazzo, classe 2002, che compirà 20 anni il 13 agosto prossimo, è comparso di fronte al giudice, con accanto il difensore.

Ha chiesto scusa all’ispettore investito e si è reso disponibile a risarcire i danni provocati. Ha spiegato che alla vista degli agenti ha avuto paura e per questo poi è fuggito. Il giudice ha convalidato l’arresto, come richiesto dal pm Marta Tollardo, e lo ha rimesso in libertà. Tramite il suo difensore il ragazzo ha proposto di estinguere il reato con un percorso di messa alla prova, ovvero dei lavori socialmente utili e così si farà. Il programma verrà presentato nell’udienza il 13 dicembre prossimo. 

fonte: www.ilgazzettino.it

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