«Fatemi salire sull’auto di pattuglia». Nardò festeggia i 100 anni del carabiniere Giuseppe Filieri

Quando è risalito sulla pattuglia 46 anni dopo l’ultima volta, non ha nascosto ai presenti la sua emozione, rivolgendo un semplice ma sentito «grazie» all’Arma dei carabinieri, che ha servito dalla fine della seconda guerra mondiale fino al 31 dicembre del 1978, e a chi gli ha permesso di farlo nel giorno del suo centesimo compleanno.

La Benemerita è in festa per il traguardo del secolo di vita tagliato dal vice brigadiere dei carabinieri Giuseppe Filieri, che oggi ha ricevuto presso la sua abitazione di Nardò la visita del comandante provinciale di Lecce, colonnello Donato D’Amato, e del comandante della compagnia di Gallipoli, capitano Alessandro Monti, che gli hanno porto gli auguri di buon compleanno a nome di tutti i carabinieri d’Italia.

La festa con i carabinieri

A festeggiarlo sono stati anche i colleghi della sezione neretina dell’Associazione Nazionale Carabinieri, che con gioia si sono stretti a Giuseppe in un caloroso augurio, come anche il comandante generale Teo Luzzi, che ha riservato per lui parole di stima e gratitudine, omaggiandolo del crest raffigurante l’emblema dell’Arma e di una lettera, per manifestargli la «sua profonda riconoscenza, per aver dedicato parte della sua esistenza al servizio della comunità e delle Istituzioni, facendosi testimone dei valori fondamentali dell’Arma dei carabinieri, prezioso patrimonio da trasmettere quale esempio alle future generazioni».

In guerra con l’esercito e poi la carriera nell’ArmaNato il 25 gennaio 1924, Giuseppe Filieri ha vissuto sin da giovane la guerra arruolandosi prima nell’esercito italiano, dove ha collaborato con gli alleati e, al termine del conflitto bellico, entrando a far parte dell’Arma dei carabinieri. Dopo avere prestato servizio prima in Sicilia e poi a Paduli, piccolo centro nel beneventano, ha concluso la sua carriera al nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Manduria.

Nella sua vita non sono mancati i riconoscimenti: nel 1953 gli è stato conferito il “Distintivo della Guerra di Liberazione” con stelletta d’argento e nel 1959 la “Croce al Merito di Guerra”.

Nel gennaio del 1963, invece, è stato insignito di “Encomio Solenne” per l’opera di soccorso alle popolazioni che l’anno precedente furono colpite dal terremoto nell’Irpinia, causando numerose vittime e migliaia di senzatetto. Nel 1965 è stato inoltre fregiato della Croce d’Argento per anzianità di servizio e in ultimo, nel 1973, della Croce d’Argento con stelletta.

Perfettamente lucido nonostante la veneranda età, Giuseppe ricorda ancora oggi con grande precisione gli eventi, le date e i cognomi dei suoi commilitoni dell’epoca.

E con orgoglio mostra ancora le foto di quegli anni ed i documenti matricolari, che conserva con grande nostalgia. Il regalo più gradito da Giuseppe, probabilmente, è stato proprio quello di poter risalire – dopo 46 anni – sull’autoradio del nucleo radiomobile, rinvigorendo in lui quel senso di appartenza all’Arma, che non ha mai abbandonato e che continua ad ardere anche nel giorno del suo centesimo compleanno.

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