Difesa, il ministro Crosetto in Libano per far visita ai militari italiani ed incontrare rappresentanti delle istituzioni locali

Difesa Crosetto libano

Il Ministro della DifesaGuido Crosetto, è arrivato in Libano per fare visita ai militari italiani ed incontrare alcuni rappresentanti delle istituzioni del Libano. Continua lo sforzo della Difesa per prevenire un ulteriore deterioramento della situazione in Medio Oriente.​

Sono qui per dimostrarvi l’attenzione, il rispetto e la vicinanza dello Stato. Ma anche per vedere di persona come state, come si fa con le persone a cui si tiene. Perché così si fa nella nostra grande famiglia della Difesa“.

Così il Ministro della Difesa On. Guido Crosetto, oggi in Libano presso la base di Shama sede del Comando del Contingente Italiano, su base Brigata Meccanizzata “Granatieri di Sardegna”, impiegato nell’ Operazione “LEONTE XXXIV”.

Nel suo discorso, il Ministro ha ribadito: “la maggior difesa che abbiamo è il rispetto che ci siamo guadagnati, che vi siete guadagnati. Il rapporto che si è instaurato con il popolo libanese, con le Forze Armate libanesi e con tutti gli attori in campo. Il patrimonio di cui noi godiamo è quello del rispetto che ci siamo costruiti qui, come in Kosovo, con il lavoro quotidiano, con quello che voi date. Io dico sempre che la forza maggiore che abbiamo è il rispetto che si è guadagnato l’Italia”.
 
Nell’approfondire il ruolo della missione il Ministro ha aggiunto che: “i Caschi Blu hanno un fondamentale ruolo di pacificazione e di protezione della popolazione. È ancora più fondamentale preservare questa presenza per tutto il mondo che crede nella pace. I Caschi Blu hanno oggi più difficoltà rispetto ai mesi precedenti in questa missione delle Nazioni Unite che ha lo scopo di tutelare la pace“.

A conclusione della sua visita il Ministro ha voluto sottolineare che: “è necessario fare una chiara distinzione tra Hamas, che è una organizzazione terroristica che ha come scopo quello di distruggere Israele, e il destino del popolo palestinese. L’Italia, da parte sua, si sta muovendo a 360 gradi perché ci sia una de-escalation del conflitto.

Sarebbe drammatico se queste vicende infiammassero il mondo islamico e scatenassero una nuova guerra tra occidente e islam – e ha aggiunto – è la prima volta che vedo un attivismo così corale per evitare che la situazione peggiori”.

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