Corruzione, inchiesta a Potenza: 16 arresti, c’è anche un carabiniere

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Giri di corruzione in alcune aziende dell’indotto di Stellantis, ex Fca di Melfi, sono emersi nell’ambito di uno dei due filoni di indagine della Procura di Potenza, chiuse con 16 arresti ai domiciliari. L’altro filone è per i reati di stalking, calunnia, accesso abusivo a sistema informatico finalizzato a far cadere la giunta comunale di Ruoti, nella provincia di Potenza. Al centro di entrambi gli ambiti di accusa, l’ex sindaco di Ruoti, attuale consigliere di minoranza, Angelo Salinardi. A lui sono riconducibili alcune aziende dell’indotto dello stabilimento lucano che, come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare a firma del gip, Francesco Curcio, “pagavano utilità ai gestori di importanti società appaltatrici di Fca per ottenere sub appalti e commesse”.

L’inchiesta

Con lui, in questo primo filone, sono coinvolti il nipote P. M. S., imprenditore nella filiera metalmeccanica in questione; e ancora, gli altri imprenditori sempre nell’indotto di Stellantis, M. e A. M. e C. D. L., direttore di “Melfi 3”, dirigente della “Bcube spa” e operante pure nell’indotto di Stellantis. Un’altra nipote di S. M., sempre secondo l’accusa, ha invece a che fare con il secondo filone di inchiesta: si tratta di G. S., imprenditrice che con l’aiuto e la complicità di un carabiniere, D. M., si introducevano nel sistema informatico del Ministero dell’Interno “Alloggiati” e nel portale “Turismo5”, fornendo informazioni utili ad A. S., in questo caso non più in qualità di imprenditore ma di consigliere di opposizione, il quale puntava in maniera illecita alle dimissioni dell’attuale sindaco, di un assessore in carica o comunque alla caduta della Giunta. Il tutto in concorso con tre consiglieri di minoranza.

I dettagli

E, ancora, con un tenente della Polizia locale di Ruoti; un giornalista, addetto alla comunicazione della Provincia di Potenza; un ex impiegato comunale; un funzionario della Regione Basilicata; un dipendente della Provincia di Potenza; l’imprenditore e titolare di diverse case di riposo, G. T..

La Squadra Mobile ha dato esecuzione all’ordinanza, tranne che per il carabiniere, di cui si è occupato l’ufficiale di pg del Comando provinciale di Potenza. Numerosi infine i sequestri preventivi di beni, per un totale di quasi 10 milioni.

La posizione di BCube sull’indagineA fronte dell’indagine da parte della Procura di Potenza su presunte attività corruttive tra privati nell’ambito dell’indotto logistico Stellantis di Melfi, l’azienda BCube precisa che «è completamente estranea ai fatti. In ogni caso verranno effettuate tutte le opportune verifiche sul comportamento del dipendente, che è stato comunque sospeso in via cautelativa. La condotta che gli viene contestata è infatti in totale contrasto con le regole del codice etico e del modello organizzativo del Gruppo e, peraltro, qualora accertata, risulterebbe realizzata per suo esclusivo interesse personale non avendovi l’azienda tratto alcun vantaggio dai fatti ed essendone invece parte lesa. L’azienda resta pienamente a disposizione delle autorità inquirenti per collaborare e supportarle nella attività investigativa».

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