Carcere di Marassi, agente della Polizia penitenziaria in ospedale dopo l’aggressione di un detenuto

Polizia penitenziaria agressione

Ancora problemi nel carcere di Genova dopo l’uomo salito sul tetto che ha cominciato a lanciare oggetti in strada. A denunciare un nuovo episodio violento è Vincenzo Tristaino, segretario regionale per la Liguria del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe).

“Una mattinata di assurda follia – attacca – alcuni agenti sono stati aggrediti e feriti da un detenuto. Ora basta, è l’ora della tolleranza zero”. Secondo quanto riferito dal sindacalista nella mattinata di sabato 9 settembre 2023 un detenuto originario del Sudamerica ha messo in atto una vera e propria aggressione nei confronti di un agente, durante il rientro dall’ora d’aria.

Il poliziotto è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso ed è in attesa di prognosi: “Il personale della penitenziaria – prosegue Tristaino – è sempre più stanco delle continue aggressioni e violenze subite e auspica in un celere intervento da parte dell’amministrazione a livello nazionale.

Non ci sono più parole per descrivere le gravi condizioni di disagio lavorativo””Le quotidiane grida d’allarme del Sappe – conclude – continuano a rimanere incredibilmente inascoltate dai preposti vertici istituzionali: solo proclami e belle parole, ma, di concreto, il nulla.

Queste sono violenze annunciate. È scandaloso che nel 2023 vi siano ancora persone indegne che usano la violenza per cercare di sovvertire il sistema istituzionale all’interno dei penitenziari mirato alla risocializzazione del detenuto, ma in rispetto delle regole. Fortunatamente in carcere ci sono anche persone che si dissociano da questi atteggiamenti violenti e cercano nello studio e nel rispetto reciproco la loro ragione di vita”.

Donato Capece, segretario generale del Sappe, esprime al poliziotto ferito a Marassi “la solidarietà e la vicinanza del sindacato” ed evidenzia come le intolleranze dei detenuti e il grave episodio da loro provocato è “sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti.

E la situazione è diventata allarmante per la polizia penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici. Servono risposte ferme da parte del Dap, anche destinando carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa per contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione.

Quel che è accaduto nella casa circondariale di Marassi testimonia una volta di più l’ingovernabilità delle carceri regionali e la strafottenza e l’arroganza di una parte di popolazione detenuta violenza, che anche in carcere continua a delinquere, ad alterare l’ordine e la sicurezza, evidentemente certa dell’impunità”.

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