Carabinieri: la foresteria di Firenze occupata dal magistrato: “E’ ora di liberarla”

Carabinieri

Firenze c’è una foresteria dei carabinieri che è inaccessibile “da diversi anni”. Motivo: “E’ occupata da un magistrato”. Lo segnala il sindacato Nsc (Nuovo sindacato carabinieri) secondo cui non poter disporre di questo alloggio, che si trova nella centralissima via dei Pilastri, “appare oramai ingiustificabile”. Il magistrato in questione, di cui non si fa il nome, è stato trasferito da Firenze. Ma la foresteria risulterebbe ancora inutilizzabile.

Il sindacato, per bocca del segretario generale Massimiliano Zetti, pur ammettendo che dovrebbe essere lo Stato a “farsi carico” di “idoneo alloggiamento per talune personalità, avvalendosi eventualmente dell’impiego del personale dell’Esercito di Strade Sicure per l’eventuale vigilanza”, denuncia il fatto principalmente per il mancato utilizzo dello spazio.

La foresteria, usato come un appartamento, dovrebbe essere adibita, oltre che all’ospitalità dei militari “provenienti da diverse parti d’Italia”, fa sapere il sindacato Nsc, “purtroppo anche per ragioni sanitarie” e “sovente per ospitare i genitori di bambini sfortunati che si trovano ricoverati presso l’ospedale pediatrico Meyer”, spiega Zetti.

L’auspicio è che ora “a seguito del trasferimento del magistrato in altra regione geografica”, aggiunge il segretario regionale, la foresteria “venga restituita allo scopo sociale per il quale tali organismi sono nati e finanziati”. E lancia un appello: “Il comandante della Legione Carabinieri Toscana, che ha la possibilità, ma ne ha anche la responsabilità, – incalza Zetti – abbia il coraggio di rompere la catena di una prassi consolidata non più sostenibile”.

Secondo il sindacato “ritorna alla mente come un dejà-vu, l’interrogazione parlamentare nel 2012 che sollevava la questione dell’alloggiamento del Ministro Elsa Fornero presso la nota residenza storica adibita a foresteria del Comando Generale dell’Arma a Roma, denominata Casale Renzi. Un alloggiamento che il Ministro pagava regolarmente alla modica cifra di 15 euro al giorno per un importo di circa 450 euro mensili”.

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