Carabinieri, già 18 suicidi nel 2022: “Il nostro disagio viene trascurato”

Carabinieri suicidi

Carabinieri: tre suicidi solo nella scorsa settimana

C’è un vero e proprio boom di suicidi tra i Carabinieri e Roberto Di Stefano, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC), dice: “C’è un tabù da superare. Spesso perseguiti per fatti non attinenti al servizio”.

“È una conta tremendamente orrenda che non può restare solo un numero ma necessita di provvedimenti urgenti. Spiace constatare che la nostra richiesta di un tavolo istituzionale sia continuamente ignorata dal Comando Generale dell’Arma. Nel 2019 17 carabinieri si sono tolti la vita; 13 nel 2020 e 23 nel 2021. In questi primi 4 mesi dell’anno siamo già a 18 casi totali, numeri purtroppo destinati a crescere”, aggiunge Di Stefano.

Perché ci sono così tanti suicidi?

“I malumori tra i militari sono tantissimi, soprattutto tra i forestali che contano il numero maggiore di vittime. Spesso i colleghi vengono puniti per fatti che nulla hanno a che vedere con il servizio, come ad esempio rivolgersi a un sindacato o chiedere tutela legale. Il loro disagio viene percepito come debolezza, vengono etichettati e privati della loro identità professionale con il ritiro di arma e tesserino”.

Disagio diffuso: occorre un’equipe di professionisti esterni

“Non è emarginando che si previene il suicidio, occorre una equipe di figure professionali esterne che ascoltino il disagio e dalla quale tutti i militari dovrebbero essere obbligati ad andare, al di là che abbiano o meno problemi, per farla diventare normalità, non etichettabile”.

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