Carabinieri e Municipale aggrediti a Livorno, chiesto il rinvio a giudizio per quattro minorenni

Carabinieri aggressione
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Dovranno rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, lesioni personali e rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale, i quattro minorenni per i quali il procuratore della Repubblica del tribunale per i minorenni di Firenze, Antonio Sangermano, ha richiesto il rinvio a giudizio dopo l’aggressione nei confronti di carabinieri e di due agenti della Municipale in piazza Attias a Livorno avvenuta il 20 ottobre del 2020.  L’udienza preliminare è stata fissata per domani, martedì 23 novembre.

All’epoca dei fatti, i militari dell’Arma erano intervenuti a seguito delle richieste di alcuni cittadini per un assembramento di ragazzi senza l’uso di mascherine, non consentito per le restrittive disposizioni antiCovid all’epoca in vigore. “Nel corso delle procedure di identificazione – specificano i carabinieri -, uno dei minori presenti si era rifiutato di fornire le proprie generalità. Da lì l’incitamento di un folto gruppo di ragazzi che iniziavano ad opporre resistenza ai controlli. Calci, pugni e spintoni, sia nei confronti delle forze dell’ordine che nei confronti dei mezzi impegnati per il controllo. Dall’azione posta in essere dal ‘branco’ scaturivano anche alcune lesioni per i pubblici ufficiali intervenuti”.

I militari dell’Arma, grazie anche all’analisi dei filmati di videosorveglianza, hanno potuto visionare chi aveva preso parte a quanto accaduto e subito dopo hanno seguito delle perquisizioni, delegate dal procuratore Sangermano, e sequestrato dispositivi telefonici. 

Nella richiesta di rinvio a giudizio il procuratore ha evidenziato la “pervicace volontà di aggredire le forze dell’ordine, di opporsi al compimento delle attività istituzionali cui gli operanti erano dediti, di guadagnare l’impunità, di sottrarsi ad ogni genere di controllo, realizzando una condotta anti-sociale anche in natura simbolica, volta ad evidenziare alla cittadinanza la soccombenza delle forze dell’ordine alla violenza degli stessi autori, manifestata con plurime azioni criminose”. 

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