Carabinieri a processo per uno Swatch: avrebbero finto un controllo per saltare la fila e comprare l’orologio

Carabinieri a processo per Swatch

Carabinieri a processo, chiesti 4 mesi e 15 giorni di reclusione per un sottufficiale dell’Arma. Un altro militare aveva optato per la messa alla prova già durante le indagini preliminari

Dopo aver notato una lunga fila di persone davanti al negozio Swatch nel centro di Torino, due carabinieri avrebbero simulato un controllo per motivi di ordine pubblico. Tuttavia, uno dei due carabinieri avrebbe invece acquistato un “Moonwatch”, un oggetto molto ambito da appassionati e collezionisti.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Questo comportamento ha portato il pubblico ministero a richiedere una condanna di 4 mesi e 15 giorni di reclusione per un sottufficiale dell’Arma, accusato di peculato d’uso (relativo all’utilizzo dell’auto di servizio), interruzione di servizio pubblico e violazione di consegna (un reato secondo il codice militare di pace, il quale deve essere contestato dalla giustizia ordinaria in connessione).

L’altro militare coinvolto, un appuntato scelto che ha acquistato l’orologio (pagandolo regolarmente), ha optato per la messa alla prova durante le indagini preliminari.

Il sottufficiale accusato in concorso ha difeso se stesso affermando che il collega lo ha contattato da dentro il negozio offrendogli un orologio, ma lui ha rifiutato e rimproverato il collega. Secondo l’accusa, i militari avrebbero simulato il controllo per evitare di fare la fila e acquistare l’oggetto.

La Procura sostiene che l’intero episodio, dalle prime soste nel negozio fino alla seconda visita, sia durato da 40 a 60 minuti. Inoltre, il militare ha raccontato che alcuni giorni prima un suo collega si era messo in fila alle 4 del mattino, ma quando è arrivato il suo turno, alle 14, gli orologi erano già esauriti poiché erano stati prodotti in quantità limitata.

Carabinieri a processo per uno Swatch: la difesa

La difesa ha chiesto l’assoluzione, sostenendo che il fatto non costituisce reato o che al massimo si tratta di un reato di particolare tenuità, e ha sottolineato la distinzione tra illecito penale e disciplinare. Tuttavia, l’incidente ha suscitato indignazione e ha offerto una pessima immagine dell’Arma, tanto che la segnalazione alla Procura è stata fatta dal comando provinciale dei carabinieri.

È stato notato con sorpresa che durante il presunto controllo i carabinieri hanno identificato il titolare del negozio Swatch, un comportamento che ha lasciato i giudici perplessi. Il presidente del collegio ha chiesto se fosse una prassi normale, ottenendo in risposta che spesso i carabinieri identificano i proprietari di locali e bar, una spiegazione che ha sorpreso tutti.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Content is protected !!