Carabiniere nei guai: era su Amazon con la carta di credito di un fermato

Carabinere

Quando i colleghi della stazione di Verona San Massimo gli hanno chiesto che fine avesse fatto la carta di credito di quel cingalese fermato in corso Milano mentre guidava ubriaco, il carabiniere scelto S. A. non ha cercato scuse: «È vero, l’ho presa io – ha confessato all’istante -. Ho fatto una cazzata».

Era l’estate del 2019 e ieri il giudice Marzio Bruno Guidorizzi, scontandogli automaticamente di un terzo la pena finale come prevede il rito abbreviato scelto dalla difesa, lo ha condannato a due anni di reclusione. 

Lo ha anche interdetto per 5 anni dai pubblici uffici per la gravità dei fatti commessi. Infatti il militare non si è «limitato» (si fa per dire, ovviamente) ad appropriarsi della carta di credito di quel cittadino dello Sri Lanka trovato al volante «in stato di alterazione alcolica»: il peggio l’ha commesso dopo, perché il militare dell’Arma, un 35enne originario di Maglie, per quattro volte ha tentato di usarla, senza tuttavia riuscirci, per acquistare articoli informatici (tra cui un hard disk) su Amazon. Tutto sommato modico, complessivamente un centinaio di euro, il valore della merce che il carabiniere ha cercato di comperare online «a spese» del cingalese.

Reati di peculato e tentato indebito utilizzo della carta

Ma quest’ultima quantificazione economica non scalfisce in alcun modo la gravità del doppio reato di cui si è macchiato: il primo è il peculato, per essersi impossessato della carta di credito del fermato «avendone conseguito il possesso – riporta il capo di imputazione – per ragioni di servizio, quale capopattuglia automontata in occasione di un controllo operato nei confronti» dello srilankese il 22 luglio 2019; la seconda contestazione che gli è stata imputata, invece, è il tentato indebito utilizzo della carta di credito per i 4 acquisti su Amazon non andati a buon fine.

«Mi dispiace, è tutto vero, non so cosa mi sia capitato, sto attraversando un periodo difficile» ha reagito il carabiniere quando i colleghi gli hanno chiesto conto della «sparizione» di quella carta di credito: tutti e 4 i tentati acquisti online ha cercato di effettuarli usando l’account di un inesistente all’indomani del controllo stradale allo srilankese «alticcio», per l’esattezza tra le 11.32 e le 12.51 del 23 luglio 2019. Reo confesso di entrambi i reati, l’imputato al momento è ancora in divisa, non ha subìto alcun procedimento disciplinare però è stato trasferito fuori Verona.

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