Arresto Mesina, il video dell’operazione dei carabinieri

Cattura Mesina

«Complimenti agli investigatori dell’Arma dei Carabinieri che, nella notte tra venerdì 17 e sabato 18, hanno arrestato Graziano Mesina, inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità», ha dichiarato il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.

«Si è trattato — aggiunge la titolare del Viminale — di un’operazione lunga e articolata sul territorio che mostra ancora una volta la capacità, la professionalità e la dedizione delle nostre forze di polizia».

«Non finirò i miei giorni in carcere». Graziano Mesina, stavolta, non è stato di parola. Dormiva in una casetta di Desulo — 2 mila abitanti, Barbagia del sud — quando si è trovato gli uomini del ROS con il mitra puntato e nessuna via di scampo. Finita dopo 17 mesi la fuga del più famoso dei banditi sardi, 80 anni al prossimo aprile, paese circondato da più di cento carabinieri. Erano le 3 della notte fra venerdì e sabato, su Desulo spirava un maestrale gelido, nessuno si è accorto delle pattuglie appostate sui tetti. Una squadra dei «cacciatioriu di Sardegna» ha sfondato la porta. 

Mesina, Grazianeddu, il più famoso esponente del banditismo sardo, dormiva, si è rapidamente rivestito, due ore dopo era già a Nuoro nel carcere di Badu ‘e Carros, sezione di massima sicurezza, dal quale mai nessuno è riuscito a evadere. «Non era armato, non ha opposto resistenza». Nella sua stanza pochi vestiti, in un cassetto alcune migliaia di euro, denari necessari per pagare protezioni e latitanza. «Da quanto tempo è qui?» hanno chiesto a chi lo ha accolto in casa. Marito e moglie si sono rifiutato di rispondere e sono inquisiti per favoreggiamento

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