Pacchetto sicurezza: armi private senza licenza a tutti gli agenti di polizia fuori dal servizio

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Un ampio pacchetto di misure è stato proposto per proteggere le forze di polizia e le forze armate. Oltre all’incremento delle pene per chi commette atti violenti o provoca lesioni agli agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria, si prevede una “liberalizzazione” della detenzione di armi. Secondo questa proposta, tutti gli agenti saranno autorizzati a portare un’arma privata senza licenza al posto di quella d’ordinanza quando non sono in servizio, che sia una rivoltella o una pistola di qualsiasi misura.

Fino ad ora, questa facoltà era concessa solo al Capo della polizia, ai prefetti e viceprefetti, agli ispettori provinciali amministrativi, agli ufficiali di pubblica sicurezza, ai pretori e ai magistrati addetti al pubblico ministero o all’ufficio di istruzione, come stabilito da un regio decreto del 1940.

La bozza del disegno di legge, denominato “in materia di sicurezza pubblica, tutela delle forze di polizia, nonché di vittime dell’usura e dei reati di tipo mafioso”, sarà discussa oggi in Consiglio dei ministri.

Il documento propone la creazione di due nuovi reati: la “detenzione di materiale con finalità di terrorismo”, punito con una pena detentiva da due a sei anni, e “l’occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui”, che potrebbe comportare una reclusione da due a sette anni. Inoltre, è introdotta una procedura penale specifica per la “reintegrazione nel possesso dell’immobile” occupato.

Il piano d’intervento si estende a una vasta gamma di settori, con verifiche antimafia estese alle imprese aderenti al “contratto di rete”. Si prevede un aumento delle misure contro le truffe agli anziani, con pene che potrebbero essere innalzate fino a 6 anni di reclusione, e un intervento mirato sull'”induzione all’accattonaggio”. Inoltre, si propone di estendere il Daspo urbano a coloro che sono stati denunciati o condannati per reati contro la persona o il patrimonio.

Una novità importante riguarda il rinvio facoltativo della pena per le donne incinte e le madri con figli fino a un anno. Nel contesto della lotta al terrorismo, si prevede un irrigidimento delle norme per coloro che noleggiano autoveicoli. Altri aspetti del piano includono il potenziamento della protezione fornita ai testimoni di giustizia e una razionalizzazione della gestione dei beni confiscati, con un’attenzione particolare agli immobili abusivi.

Il nucleo centrale del provvedimento riguarda le novità per le forze di polizia e le forze armate, rappresentando un segnale di attenzione concretizzato dal Governo Meloni. Insieme all’ampia libertà concessa riguardo alle armi “private”, il provvedimento potenzia la tutela dell’attività svolta dagli ufficiali o agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria. Si prevede un aumento della pena di un terzo, rispetto a quella prevista per tutti i pubblici ufficiali, per chi commette violenza o resistenza nei loro confronti. Inoltre, si propone una reclusione da due a cinque anni per chi arreca loro lesioni personali, con un massimo di 16 anni di reclusione in caso di lesioni gravissime.

Il provvedimento introduce anche una protezione rafforzata per i beni mobili o immobili in uso alle forze di polizia e per le attività in mare della Guardia di Finanza. Sono previste sanzioni più severe per chi non rispetta le prescrizioni della polizia stradale e non si ferma all’alt. Contemporaneamente, si mette in atto un giro di vite contro le proteste in carcere, con pene che possono arrivare fino a 8 anni per chi organizza una rivolta e fino a 5 anni per chi vi partecipa.

La bozza di Disegno di Legge interviene anche nel settore dell’intelligence, ampliando il perimetro delle “garanzie funzionali”. Ciò significa che vengono introdotte nuove categorie di reati legate al terrorismo come cause di giustificazione speciale, rendendo non punibili gli agenti dell’intelligence. Inoltre, si trasforma da facoltativa a obbligatoria la collaborazione con i servizi, in termini di informazioni e assistenza, da parte delle amministrazioni pubbliche, delle società partecipate e di chi eroga servizi di pubblica utilità. Questa modifica è giustificata dalla necessità di evitare interpretazioni ambigue riguardo alla natura facoltativa della collaborazione richiesta a tali soggetti.

Nello stesso contesto, la bozza estende a dieci anni il periodo entro il quale è possibile revocare la cittadinanza concessa a uno straniero in presenza di condanne definitive per reati legati al terrorismo.

Infine, la bozza introduce tutor iscritti in un apposito albo per accompagnare le vittime di usura o di reati mafiosi beneficiarie di mutui nel percorso di restituzione e fissa il divieto di «doppia elargizione» di benefici economici per chi è colpito da estorsioni e reati di criminalità organizzata.

2 thoughts on “Pacchetto sicurezza: armi private senza licenza a tutti gli agenti di polizia fuori dal servizio

  1. Speriamo in nuovo e più responsabile atteggiamento della politica nei confronti di tutto il comparto Sicurezza e Magistratura. E soccorso pubblico. Devono dare segni concreti per rafforzare il sentimento di rispetto dei cittadini nei loro confronti.

  2. Era ora.
    Nella mia carriera di appartenenza alla Polizia di stato mi sono occupato negli ultimi 15 anni di autorizzazioni in materia di armi. Mi chiedo , ma che senso ha avere in dotazione un arma da guerra, e dover chiedere la licenza per comprare una rivoltella? Non è mai troppo tardi.

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