Allarme terrorismo a Roma, la Polizia Locale: “Noi lasciati soli, senza strumenti né formazione”

Polizia locale Roma

Il Ministro dell’Interno Piantedosi ha richiesto una maggiore vigilanza nei livelli di sicurezza in Italia, mentre il Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, ha disposto un potenziamento delle operazioni di sorveglianza da parte delle forze dell’ordine nella Capitale.

Il conflitto tra lo Stato di Israele e le milizie di Hamas sta avendo impatti anche in Europa, e Roma non può considerarsi immune da tali conseguenze. In tutta Europa, l’allarme per il terrorismo è aumentato.

Anche la Polizia Locale di Roma Capitale sta esprimendo preoccupazione per la sicurezza dei suoi operatori, soprattutto in servizio nelle piazze sensibili della città, come i luoghi centrali frequentati da migliaia di turisti ogni giorno, che sono vicini a siti sensibili come ministeri e sedi istituzionali straniere, ma anche musei e siti archeologici.

Il sindacato SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), tramite il suo segretario Marco Milani, ha sollevato alcune preoccupazioni. Milani sottolinea che le attuali condizioni di lavoro e contrattuali non garantiscono la sicurezza degli agenti in servizio nelle zone più sensibili della città. Inoltre, Milani fa notare che nonostante il governo abbia annunciato il rinnovo dei contratti pubblici per le forze di sicurezza, la Polizia Locale non è stata inclusa in questo comparto.

L’allarme per il terrorismo è una preoccupazione crescente per gli agenti della Polizia Locale. Milani evidenzia che essi operano quotidianamente in luoghi dichiaratamente sensibili, come stazioni ferroviarie e siti turistici iconici come la Fontana di Trevi e il Colosseo. Tuttavia, a differenza dei loro colleghi delle altre forze dell’ordine, mancano di formazione, strumentazione in alcuni casi, e anche di adeguate tutele previdenziali e giuridiche.

Il sindacato sta facendo appello al Governo affinché acceleri l’approvazione della legge di riforma che riconosca la specificità del lavoro svolto dai vigili urbani. Come dichiara Milani, “Il Governo dovrebbe riformare la nostra professione“, sottolineando l’importanza di riconoscere le particolari esigenze dei poliziotti.

Nel frattempo, il sindacato invita il Comune di Roma e le amministrazioni delle città d’arte a ruotare il personale esterno nelle piazze e nei luoghi particolarmente sensibili. Questa misura mira a ridurre, almeno in pratica, il rischio che gli operatori affrontano, un rischio che attualmente non trova riconoscimento né nei contratti nazionali né in quelli locali. In questo modo, si cerca di fornire maggiore sicurezza ai caschi bianchi in servizio in contesti ad alto rischio.

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