Suicidio in caserma, avviata un’indagine. Il sindacato: «Difficoltà inascoltate»

Carabinieri suicidio
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Carabiniere forestale suicida: la Procura di Cassino apre un fascicolo di indagine per atto non costituente notizia di reato. Non ci sono dubbi sulle cause del decesso del militare in servizio presso la stazione di Picinisco che nel pomeriggio di venerdì si è tolto la vita in caserma con un colpo di arma da fuoco. Ma si può ipotizzare che un’indagine più approfondita si sia resa necessaria anche in virtù di un episodio analogo verificatosi circa un anno e mezzo fa nella stessa caserma di via Montano, dove un altro carabiniere forestale compì un gesto estremo.

Due episodi che non hanno alcuna correlazione. L’esame autoptico disposto dal magistrato potrebbe avvenire nella giornata di domani. La salma del 53enne si trova presso l’obitorio del Santa Scolastica di Cassino, la pistola di ordinanza è stata sequestrata, lo stesso il cellulare dell’uomo. Al momento non sarebbero stati rinvenuti lettere o biglietti lasciati prima del gesto estremo.

La notizia del decesso del forestale ha suscitato grande commozione nella comunità di Picinisco, dove l’uomo viveva da circa trent’anni nell’alloggio di servizio. Era libero dal servizio, venerdì pomeriggio, e secondo una prima ricostruzione si trovava nel suo alloggio quando ha deciso di scendere in ufficio. La moglie era in casa, il figlio giocava non distante dalla caserma, nulla faceva presagire quello che sarebbe accaduto di li a poco. Sono trascorsi alcuni minuti quando uno scoppio, per la seconda volta in pochi mesi, ha rotto il silenzio della caserma di Picinisco.

Scioccati i colleghi hanno trovato riverso a terra il corpo del dell’uomo. Hanno chiamato immediatamente i soccorsi ma a nulla sono valsi tentativi dei sanitari di rianimarlo. Profonda commozione nella città di origine del forestale, Pontecorvo dove lui e la sua famiglia erano molto conosciuti e stimati: al padre, un uomo di grande cultura e dalle straordinarie doti umane, è stata intitolata anche una scuola. «La sua morte è stato un colpo al cuore, una persona onesta, seria, intelligente e con grande cultura. Alla sua splendida famiglia tutta il nostro immenso abbraccio», ha dichiarato il sindaco Rotondo. Stava attraversando un momento difficile, come accaduto a tanti altri colleghi ed appartenenti delle forze dell’ordine, una categoria dove il tasso di suicidi è purtroppo molto elevato.

«Un grave lutto ha colpito la comunità di Picinisco lasciando in tutti noi incredulità e sgomento in questi momenti è d’obbligo il silenzio da parte di tutti nel rispetto del dolore della moglie dei figli», ha detto il sindaco di Picinisco Scappaticci.

A tenere alta l’attenzione sul fenomeno è anche il segretario di Ferfa, la federazione rinascita forestale ambientale, Claudio Cicetti, ex appartenente del disciolto corpo forestale, che sottolinea «le difficoltà della categoria con la riforma del 2018 – in cui forestali sono transitati nell’Arma dei Carabinieri – a seguito della quale, a suo dire, sono stati persi diritti sindacali che: solo lo status civile garantisce«. Cicetti, in un intervento alla camera dei deputati ha parlato di «stringenti regolamenti militari» e «mancanza di rispetto delle qualifiche, di dolorosa sequela di suicidi e congedi». È ancora: «Ho ricevuto tante richieste di aiuto in cinque anni.

Occorre ascoltare il personale in difficoltà, difficoltà che ci sono è che non vanno viste come marchio di debolezza. Spesso il gesto estremo è l’unica via di fuga da uno stato di sofferenza, non compresa dalle sfere gerarchiche. La vita è un bene prezioso e non va sprecata».

ilmessaggero.it

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