Resta in carcere il 68enne di Portomaggiore, ex appartenente all’Arma dei Carabinieri, che nei giorni scorsi ha minacciato con una pistola un gruppo di ragazzi nei pressi della stazione.
Il gesto, secondo quanto riferito dallo stesso indagato, sarebbe stato dettato dal nervosismo e dall’esasperazione, legati anche a gravi problemi di salute che gli impediscono di dormire.
La lite e la minaccia armata
I fatti risalgono a pochi giorni fa: l’uomo, a bordo della propria auto, si è imbattuto in un gruppo di ragazzi che, a suo dire, ostruivano la strada con biciclette e scooter.
Dopo una prima discussione verbale, la situazione è rapidamente degenerata: l’ex carabiniere ha estratto una pistola dal cruscotto e ha minacciato i giovani.
Spaventati, i ragazzi hanno subito allertato i carabinieri, facendo scattare l’intervento delle forze dell’ordine.
La scoperta dell’arsenale
Le conseguenze della lite sono però andate ben oltre. I militari, insospettiti dal possesso dell’arma, hanno effettuato una perquisizione presso l’abitazione dell’uomo, rinvenendo un vero e proprio arsenale: 4 fucili da caccia calibro 12; 3 revolver calibro38; 1 pistola calibro 7,65; oltre 200 munizioni di vario calibro,fondine, cartuccere, un apparecchio per comunicazioni radio e persino un lampeggiante blu in uso alle forze dell’ordine.
Tutte le armi sono risultate illegalmente detenute.
L’arresto e la decisione del giudice
L’uomo è stato arrestato con le accuse di detenzione e porto illegale di armi da fuoco, ricettazione e minaccia aggravata. Durante l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari, il 68enne ha dichiarato di non aver avuto intenzione di fare del male ai ragazzi, ma di aver agito in un momento di forte esasperazione.
La difesa ha chiesto una misura cautelare meno afflittiva, anche alla luce dello stato di salute dell’indagato, ma il giudice ha confermato la custodia in carcere, ritenendo il soggetto socialmente pericoloso, soprattutto per la disponibilità di armi non dichiarate.