Poliziotto ucciso a coltellate a Bruxelles, un agente ferito. Fermato l’attentatore

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Un poliziotto è stato ucciso a coltellate e un altro è stato ferito a Bruxelles. L’aggressione è avvenuta nel quartiere di Schaerbeek. Secondo media locali, citati dall’agenzia Belga, l’omicida avrebbe gridato «Allah Akbar» (Dio è grande) prima di colpire. C’è «il sospetto», dunque, che l’attentato sia di natura terroristica, ma questa informazione non è stata ancora confermata dalle forze dell’ordine.

L’aggressione, nelle vicinanze della Gare du Nord, è avvenuta alle 19.15 di sera. Secondo una prima ricostruzione, due poliziotti, attaccati da un uomo armato di coltello, sono stati feriti alle gambe e all’addome e sono stati portati subito in ospedale: l’agente che è stato colpito anche al collo ha perso la vita, mentre l’altro è ricoverato.

L’attentatore è stato neutralizzato da un’altra pattuglia, arrivata in soccorso (gli agenti coinvolti nell’aggressione sono riusciti a chiamare rinforzi). Questa seconda pattuglia è stata in grado di bloccare l’uomo sparandogli e ferendolo (l’attentatore adesso si trova in ospedale).

Gli investigatori stanno lavorando per capire la dinamica del reato. Pare che l’uomo — del quale non si conosce ancora l’identità — nella mattinata di oggi, verso mezzogiorno, si sia presentato al commissariato di Evere (municipio della capitale), annunciando l’intenzione di commettere un attacco contro la polizia.

A questo punto, sotto la supervisione di un magistrato, era stato portato con il suo consenso in ospedale con l’obiettivo di sottoporlo a una valutazione psichiatrica. Ma dopo la valutazione era stato dimesso. Nessuno poteva immaginare che il serata avrebbe messo in atto il suo piano, colpendo i due agenti con un coltello.«Sono scioccata per l’omicidio di un agente di polizia di Bruxelles in servizio stasera — ha scritto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, su Twitter —.

La polizia belga ha lavorato così a stretto contatto con il Parlamento europeo nel corso degli anni al punto che ciò che è successo sembra personale per noi. Tutti i nostri pensieri sono con loro, i loro cari e tutte le persone in Belgio».

corriere.it

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