Poliziotto preso a sassate mentre era a passeggio con la compagna: vendetta della Babygang

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Un gruppo di tre giovani ha provocato e ferito uno dei due poliziotti a passeggio liberi dal servizio in via Roma

Un poliziotto ferito, un altro spintonato, mentre passeggiavano in via Roma a Verona con le loro compagne. A denunciare il gravissimo episodio avvenuto il 18 agosto è Vincenzo Pennino, segretario provinciale FSP Polizia di Stato.

«Due agenti appartenenti alla sezione Volanti sono stati vittime di un’aggressione in pieno centro storico mentre passeggiavano liberi dal servizio con i propri familiari. Dei ragazzini, appartenenti ad una delle cosiddette baby gang della zona, dopo averli riconosciuti li hanno aggrediti. Prima uno di loro ha dato una spallata ad un collega, poi un altro ha lanciato un sanpietrino che ha colpito alla testa uno di loro».

Gli autori del gesto sono stati successivamente denunciati in stato di libertà per lesioni aggravate: si tratta di due appena diventati maggiorenni, l’uno a giugno e l’altro a luglio e di un terzo che ha 17 anni. Sono italiani di seconda generazione.
Il poliziotto colpito dal sanpietrino ha riportato una prognosi di 20 giorni.

«Denunciamo pubblicamente quanto accaduto per porre l’attenzione su un fatto che nasconde risvolti ben più preoccupanti. Operatori di polizia, rappresentanti dello Stato, sono stati individuati e fatti bersaglio di un’aggressione, proprio a causa del lavoro che svolgono. Questo deve far riflettere, profondamente, anche chi non è addetto ai lavori o tratta la materia sicurezza e giustizia con altri incarichi. Se dei ragazzini presuntuosi osano fino a tal punto, non è solo perché c’è un problema di disagio sociale, ma anche e soprattutto perché nella comunità c’è una marcata percezione di impunità per chi commette reati, e di conseguenza il livello di sicurezza percepita è sempre più evanescente», dice Pennino.

«Tutto ciò si ripercuote in primis su chi è in prima linea, tutti i giorni, col compito di prevenire e reprimere reati, oltre a prestare soccorso pubblico. Un qualcosa di vergognosamente inaccettabile e che, per l’appunto, deve far riflettere per un semplice motivo: se chi lavora per far rispettare la legge, rappresentando lo Stato, diventa così facilmente oggetto di aggressioni, anche durante lo scorrere della vita privata, cosa devono pensare di aspettarsi i “semplici” cittadini se anche i tutori della legge sono così vulnerabili? E quanto ci metterà questa situazione a degenerare?».

Pennino poi ha espresso forte vicinanza e solidarietà ai colleghi vittime dell’aggressione, sicuro che non sarà certo questo evento a smorzare la loro dedizione per il lavoro.

Ed i poliziotti incassano anche la vicinanza del prefetto, Donato Cafagna: «Nell’immediatezza del fatto avevo sentito il questore per esprimere la mia vicinanza, ora aspettiamo che venga fatta chiarezza sulla dinamica del gesto». Resta il fatto che il gesto dimostra che non vi è alcun timore di essere perseguiti da parte dei ragazzi. Un atteggiamento già emerso durante le indagini che hanno coinvolto, a vario titolo maggiorenni e minorenni, alcuni dei quali arrestati in più occasioni e che hanno continuato ad avere atteggiamenti di sfida e strafottenza.

Il gruppo QBR, è il più attivo e strutturato opera prevalentemente nel quartiere di Borgo Roma e sui social col nome di QBR (acronimo che indica il Quartiere Borgo Roma) è costituito in maggioranza da 8 minorenni magrebini di seconda generazione e da 2 italiani. La presenza femminile è ridotta all’interno del gruppo e, oltre a occuparsi di furti di biciclette e di capi di abbigliamento e accessori firmati, si esprimono anche attraverso la realizzazione di graffiti metropolitani.

L’età anagrafica dei membri di tale gruppo si aggira fra i 14 e i 18 anni, mentre qualche ragazzino con età inferiore viene soltanto coinvolto nelle attività illegali on line: vendita di oggetti trafugati quali biciclette, scarpe. Sono soggetti minorenni che spesso non frequentano più la scuola.

Operano principalmente presso parco San Giacomo dove comandano in modo assoluto. In tale luogo mettono a segno rapine durante la fascia oraria tra le 18-24, mentre tra le 23 e le 4 commettono furti nei garage. Durante l’orario mattutino, invece, si occupano del furto di biciclette, spostandosi anche fino al lago di Garda.

C’è poi la banda S.Best: più che una vera e propria baby gang potrebbe definirsi una firm operante nella zona di Saval con un leader magrebino con composizione mista cui appartengono principalmente italiani provenienti da famiglie poco abbienti e tra loro c’è anche un ragazzo italiano. Non hanno contatti con nessun’altra baby gang.

Si occupano di rapine ai coetanei di capi firmati prevalentemente nella zona del Saval. Sono socialmente innocui. Negli ultimi mesi si avverte una particolare esigenza di intervento nell’ambito di queste bande poiché si stanno perpetrando numerosi episodi di reati continuati alle persone, al patrimonio e nuovi reati come atti di vandalismo e di violenza urbana attuati mediante modalità sempre più aggressive.

E poi ci sono gli 045 San Michele. Carabinieri e poliziotti segnalano furti in garage sotterranei, ma il gruppo si occupa anche di ricettazioni, furtarelli e hanno molti imitatori fra i giovani. Operano principalmente in Borgo Venezia. Il leader è originario della Costa d’Avorio, mentre gli altri membri sono minorenni o appena maggiorenni, principalmente moldavi. Hanno le fila aperte, modalità poco aggressive, hanno molti followers sempre fra coetanei che disertano la scuola.

fonte:www.larena.it

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