Sta facendo il giro del web un video registrato durante il corteo pro Palestina che si è tenuto a Milano sabato 12 aprile, nel quale si vedono due agenti del reparto mobile in tenuta antisommossa. Caschi blu con la scritta “Polizia”, scudi trasparenti in plexiglass: nulla di anomalo, se non fosse per una felpa nera indossata da uno degli agenti, con stampati simboli riconducibili a gruppi neonazisti polacchi.
In particolare, sulla felpa compaiono un toro e un’aquila bianchi accompagnati dalla scritta Narodowa Duma (che significa “Orgoglio Nazionale”), uno slogan usato da movimenti ultranazionalisti in Polonia. Un secondo logo, secondo la denuncia dell’Osservatorio Repressivo pubblicata su X, sarebbe legato al gruppo “Orzel Skulls”, formazione di ultras di estrema destra e militanti neonazisti.
La diffusione del video, successiva a uno scatto diventato virale del fotografo Gianni Occhi, ha suscitato forti reazioni sui social, dove molti utenti hanno interpretato le immagini come simbolo delle violenze e delle posizioni politiche estreme che, secondo alcuni, avrebbero caratterizzato l’intervento delle forze dell’ordine durante la manifestazione.
Dubbi su uno dei simboli Non tutti gli elementi visivi sembrano però riconducibili con certezza a gruppi estremisti. Alcuni utenti hanno fatto notare che uno dei loghi potrebbe appartenere a una palestra di crossfit di Paderno Dugnano, nella periferia milanese. Tuttavia, sul simbolo di Narodowa Duma non sembrano esserci dubbi: si tratta di un emblema ben noto in ambienti dell’estrema destra polacca.
Poliziotto con felpa neonazista: indagini della Digos di Milano
Indagini in corso Le immagini sono state acquisite dalla Digos di Milano, che ha avviato le indagini per identificare i due agenti coinvolti. Qualora fosse confermata l’appartenenza dei simboli a movimenti neonazisti, potrebbero scattare provvedimenti disciplinari nei confronti dei poliziotti.
L’episodio ha riacceso il dibattito sull’uso dei simboli e delle ideologie estremiste all’interno delle forze dell’ordine, alimentando polemiche sul comportamento e sull’immagine pubblica della polizia in contesti di protesta sociale e politica.