Poliziotta uccisa a Roma: chi era Massimiliano Carpineti, il poliziotto killer di Pierpaola Romano. Viveva a Cisterna e si era separato da poco

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Era un agente di polizia in servizio alla Camera dei deputati, come la donna che ha ucciso prima di togliersi la vita, Pierpaola Romano, 58 anni, una collega, ispettore superiore di polizia

La foto del suo profilo whatsapp e quella sui social è una bella piscina nel giardino di una villetta. Massimiliano Carpineti tutte le mattine partiva da lì, la sua casa in una palazzina di Cisterna di Latina, per prendere il treno e raggiungere Roma, il suo posto di lavoro.

Era un agente di polizia in servizio alla Camera dei deputati, come la donna che ha ucciso prima di togliersi la vita, Pierpaola Romano, 58 anni, una collega, ispettore superiore di polizia.

Massimiliano Carpineti di anni ne aveva 48, si era separato da poco, di certo raccontano i vicini del comprensorio di via Alcide De Casperi, la donna non si vedeva da tempo nella villetta. Serrande abbassate, la piscina coperta da un grosso telone verde impolverato, le piante di limone intorno e poi il silenzio.

Oggi non c’è nessuno in quella casa, come avveniva da qualche tempo, da quando la moglie se ne era andata. «Massimiliano – racconta una vicina incredula che ancora non sapeva dell’omicidio-suicidio avvenuto in mattinata a Roma – andava via la mattina presto, prendeva il treno e tornava la sera. Com’era? Sembra una frase fatta, ma è sempre stato tranquillo, una persona riservata, che si adoperava molto anche per la palazzina, se c’era qualcosa da fare non si tirava mai indietro… mah, non ci si può credere».

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Negli ultimi tempi il distacco dalla moglie, la coppia non aveva figli, l’umore che non era più quello di un tempo, i conoscenti parlano di una forte depressione. La famiglia era preoccupata, la mamma è morta tanti anni fa, a Cori, il paese in cui è nato e cresciuto, un centro sui Monti Lepini a una quindicina di chilometri di distanza da Cisterna, vivono il papà e due sorelle, una è la gemella, una famiglia distrutta dal dolore.

«Lo ricordiamo soprattutto da ragazzo – dice il sindaco di Cori, Mauro De Lillis – è andato via di qui presto, quando si è arruolato in polizia, poi lo vedevamo di tanto in tanto quando veniva a fare visita alla sua famiglia. Una famiglia conosciuta, persone perbene, che tragedia».

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