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Pensioni, la proiezione della Corte dei Conti su come saranno gli assegni per chi oggi ha 40 anni e il sistema contributivo

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«Avrò mai una pensione dignitosa?» A uno degli interrogativi più ricorrenti tra i giovani prova a dare una risposta la Corte dei Conti. I magistrati contabili nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica hanno elaborato una specifica proiezione, partendo da dati Inps, per offrire uno spaccato delle posizioni previdenziali dei quarantenni che alla fine del 2020 erano occupati e quindi si trovavano totalmente nel regime contributivo.

Delle 11 «figure-tipo» prese in considerazione soltanto per due, sulla base del cosiddetto «zaino previdenziale» (ovvero il montante contributivo sulla base del quale viene calcolato l’assegno pensionistico), si profila un trattamento adeguato: gli assunti nel comparto delle Forze armate e in quello della sanità. Le posizioni più fragili si presenterebbero nel settore autonomo e, in particolare, tra i parasubordinati e i coltivatori diretti, ma anche per le lavoratrici private.

Il campione

L’analisi della Corte dei Conti parte da un campione Inps che complessivamente presenta «circa 1.700 posizioni assicurative di soggetti che al 31 dicembre 2020 avevano 40 anni, con 92 mila individui assicurati, rappresentativi di 800mila soggetti». Isolando poi lavoratori attivi che rientrano nel sistema di calcolo interamente contributivo, è stata individuata «una platea di 575 posizioni assicurative per corrispondenti 56mila giovani rappresentativi di una popolazione di quarantenni assicurata pari a 486mila unità».

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Nel dossier si fa notare che dalla platea presa in considerazione emerge che in circa 235 posizioni su 575 (il 40,8%) «si riscontra una retribuzione lorda inferiore a 20 mila euro». Che riguarderebbe quindi il «28% dei giovani coinvolti».

Le 11 «figure-tipo» con 40 anni d’età totalmente «contributive»

La Corte dei Conti, avendo come base il campione Inps, ha preso in considerazione 11 «figure-tipo» di 40enni occupati e, pertanto, totalmente «contributivi». Della «squadra» fanno parte: lavoratori dipendenti privati, lavoratrici dipendenti private, lavoratori autonomi artigiani, lavoratori autonomi commercianti, lavoratori autonomi coltivatori diretti, lavoratori autonomi parasubordinati, «mobilitati/disoccupati», lavoratori del comparto sanitario, lavoratori del comparto Stato, lavoratori del comparto scuola e lavoratori del comparto Forze armate.

Pensioni adeguate solo per Forze armate e comparto sanitario

Nel rapporto della magistratura contabile si afferma che «la squadra esaminata ha evidenziato situazioni assai disomogenee con figure che presentano posizioni molto rassicuranti (soprattutto nel comparto delle forze armate e sanitario) e altre, per esempio nel comparto dei lavoratori autonomi parasubordinati o dei coltivatori diretti, particolarmente fragile».

Per i militari e gli occupati nel settore delle Forze armate il montante contributivo «in essere» (considerato sulla base dell’anzianità contributiva maturata alla fine del 2020) raggiunge nel «valore mediano» circa 235mila euro, mentre quello del lavoratori occupati nella sanità supera i 178mila euro. In entrambi i casi «zaini previdenziali» non proprio leggeri, dunque. Anche perché «accomunati da retribuzioni medie che si collocano molto al di sopra di quelle presentate dalle altre tipologie di lavoratori».

«Per tutte le altre tipologie di lavoratori considerate, la consistenza degli “zaini” previdenziali appare relativamente modesta: non supera i 100mila euro in 6 casi su 11», afferma la Corte dei conti nel dossier. I montanti contributivi più bassi sono nel settore dei lavoratori autonomi, a partire da quelli dei parasubordinati e dei coltivatori diretti.

Ma tra i 40enni che a fine 2020 risultano con una potenziale copertura pensionistica particolarmente bassa ci sono, sempre sulla base del campione analizzato dalla magistratura contabile, i lavoratori in situazione di mobilità/disoccupazione, i commercianti, i lavoratori del comparto scuola e gli artigiani. Con uno «zaino previdenziale» appena sopra i 100mila euro sono stimati i lavoratori statali e le lavoratrici del settore privato. Mentre il montante contributivo dei dipendenti privati è calcolato, nel «valore mediano», in poco più di 137mila euro. ilsole24ore.com

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