Omicidio Carabiniere Legrottaglie, indagati i due poliziotti che hanno ucciso il killer: “Atto dovuto”

Carabiniere indagato nel Riminese

Sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo i due agenti di polizia protagonisti dello scontro a fuoco in cui è morto Michele Mastropietro, uno dei due sospettati per l’omicidio del brigadiere Carlo Legrottaglie, ucciso giovedì scorso a Francavilla Fontana.

L’iscrizione, spiegano fonti inquirenti, è un atto dovuto in vista dell’autopsia, disposta per martedì dal pubblico ministero Francesco Ciardo, che coordina le indagini.

L’ipotesi di reato è legata a un presunto eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi. I due agenti avevano intercettato i fuggitivi nelle campagne tra Francavilla Fontana e Grottaglie. Durante il tentativo di bloccare Mastropietro – già ferito e armato – è nato un secondo conflitto a fuoco, nel quale l’uomo è stato ucciso. Il secondo sospettato, Camillo Giannattasio, è stato arrestato sul posto.

La reazione del SAP: “Chi rischia la vita non può rischiare il processo”

L’iscrizione degli agenti nel registro degli indagati ha suscitato una ferma reazione del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP).

Il segretario generale Stefano Paoloni ha dichiarato:«Puntuale come un orologio svizzero è arrivato l’avviso di garanzia. I colleghi hanno rischiato la vita per fermare due pericolosi assassini armati. Ora rischiano un processo, con la carriera bloccata e spese legali da sostenere».

Pur riconoscendo il valore tecnico dell’avviso – che garantisce la piena partecipazione a eventuali incidenti probatori – il SAP denuncia la necessitĂ  di una revisione normativa:«Quando sussistono cause di giustificazione come la legittima difesa o l’adempimento del dovere, non si può procedere automaticamente con l’iscrizione nel registro degli indagati.

Serve un filtro preliminare da parte dell’Amministrazione».

Paoloni ha poi ricordato che, con il Decreto Sicurezza, l’anticipo per le spese legali di servizio è passato da 5mila a 10mila euro per fase di procedimento, ma ha definito la misura ancora insufficiente a tutelare chi agisce per la sicurezza pubblica.

Il contesto

Michele Mastropietro, 59 anni, pluripregiudicato, era fuggito dopo la rapina e l’omicidio del brigadiere Carlo Legrottaglie, caduto mentre tentava di bloccare i due banditi. La sua morte durante il secondo scontro con la polizia ha chiuso la fuga, ma aperto un nuovo fronte legale, come spesso accade nei casi in cui le forze dell’ordine usano le armi in operazioni ad alto rischio.

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