Nuovo codice della strada, dai parcheggi allo smartphone al volante: ecco tutte le novità

Novità codice della Strada 2024
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Con il decreto Infrastrutture — che ha avuto l’ok del Senato lo scorso 4 novembre e che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale entro il 10 novembre — arriverà il nuovo Codice della strada. Dalle multe per i divieti di parcheggio alle frecce per i monopattini, dalla durata del «foglio rosa» fino alle telecamere per i passaggi a livello, sono diverse le novità che riguarderanno automobilisti e motociclisti. E anche i pedoni che attraversano la strada.

La multa per il telefonino alla guida si estende a tablet & co

Nella versione attuale del Codice della strada, che sarà superata dalla nuova, è prevista la multa per chi, alla guida, utilizza «apparecchi radiotelefonici». Adesso l’elenco degli strumenti che non si possono utilizzare mentre si guida si adegua ai tempi e si allunga: si aggiungono «smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante».

Multe raddoppiate per i parcheggi in aree di sosta per disabili

Multe raddoppiate e sottrazione di punti triplicata per chi parcheggia in aree di sosta riservate a mezzi per il trasporto di disabili. Le sanzioni andranno da 168 a 672 euro (attualmente da 84 a 335 euro) e i punti decurtati, che oggi sono 2, diventeranno 6.

Come cambiano i parcheggi «rosa» e per disabili

In questo caso la novità partirà dal prossimo 1° gennaio. Dal 2022 la sosta nei parcheggi contrassegnati dalle strisce blu (nel caso in cui fossero occupate le specifiche aree di sosta) sarà gratuita per le persone con disabilità: i mezzi, ovviamente, dovranno essere provvisti dell’apposito contrassegno. Previsti anche più parcheggi cosiddetti «rosa», riservati alle donne in gravidanza e ai genitori con figli fino a due anni: anche in questo caso dovrà essere esposto un apposito contrassegno.

Nuove sanzioni per moto e motorini (in caso di mancanza di casco)

Nella versione attuale del Codice della strada, se il trasportato non indossa il casco, il conducente viene sanzionato solo nel caso in cui quella persona sia minorenne. Nella nuova versione, invece, la sanzione scatterà comunque, l’età del passeggero sarà irrilevante.

Frecce, stop, limiti di velocità: cosa cambia per i monopattini

A proposito di casco, sui monopattini non c’è l’obbligo di indossarlo per i maggiorenni, così come non c’è l’obbligo di targa. Diventano invece obbligatori sia le frecce (e gli stop) che i freni su entrambe le ruote (al 1° luglio 2022: i nuovi monopattini commercializzati dopo quella data dovranno esserne provvisti, tutti gli altri hanno tempo fino al 1° gennaio 2024 per adeguarsi). L’assicurazione è obbligatoria solo per i mezzi a noleggio. Quanto ai limiti di velocità, altro argomento molto dibattuto per i monopattini, i mezzi non potranno superare i 6 km/h quando circolano nelle aree pedonali. E dovranno viaggiare non oltre i 20 km/h (non più a 25) in tutti gli altri casi. Restano validi i divieti di sosta sul marciapiede (dove non potranno neanche circolare), salvo che nelle aree individuate dai comuni, e quello per la direzione contromano. Ma dove potranno circolare i mezzi? La norma si presta a dubbi che Asaps e autoscuole chiedono di chiarire, ponendo un problema di sicurezza. Per come è scritta, osservano, i monopattini sembrano liberi di circolare anche su statali e provinciali, proprio come le biciclette.

Foglio rosa di un anno, tre chance di esame per la patente

Viene prolungata la validità del foglio rosa fino a un anno (dai precedenti 6 mesi: novità decisa durante la pandemia che quindi diventa definitiva). L’esame di guida per il conseguimento della patente B potrà essere ripetuto tre volte. I neopatentati potranno inoltre guidare un mezzo fino a 95 Cv di potenza a patto che sia presente al loro fianco una persona di età non superiore a 65 anni con una patente conseguita da almeno 10 anni. Previsto l’inasprimento delle sanzioni amministrative nei confronti di chi si esercita senza istruttore: da un minimo di 430 euro a un massimo di 1.731 euro e la sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo per 3 mesi.

Contributo fino a mille euro per il conseguimento della patente

Viene inoltre previsto un contributo per il conseguimento della patente, fino mille euro per i giovani fino a 35 anni, per chi riceve reddito di cittadinanza o ammortizzatori sociali. Contributo che non dovrà essere superiore al 50 per cento del totale delle spese sostenute per il conseguimento della patente, riconosciuto dal 1° gennaio al 30 giugno 2022. Chi lo richiede, però, dovrà dimostrare di voler lavorare nel settore dell’autotrasporto: a tre mesi massimi dall’attestato, infatti, dovrà avere un contratto di lavoro come conducente.

Auto a noleggio, multa per chi guida

Il decreto Infrastrutture fa chiarezza sulle infrazioni commesse mentre si è alla guida di un’auto a noleggio: la modifica all’articolo 196 del Codice della strada prevede che sia il cliente della società di noleggio a pagare le infrazioni commesse mentre è alla guida. Le imprese di noleggio collaboreranno nel fornire agli uffici le generalità del sottoscrittore del contratto di locazione, come da previsto dal Codice, affinché il verbale venga notificato direttamente a quest’ultimo.

Ricariche elettriche solo per il tempo necessario

Chiarimenti anche per chi possiede auto elettriche: gli stalli preposti alla sosta di un veicolo in ricarica dovranno essere occupati solo nell’arco di tempo necessario per «fare il pieno» all’accumulatore. Trascorsa un’ora sarà quindi vietato sostare ulteriormente. Il divieto non vale tra le 23 e le 7 del mattino (ad eccezione degli spazi riservati alle fast e alle super fast, che dovranno essere liberati non appena terminata l’operazione di ricarica).

Strisce pedonali: far passare anche chi si appresta ad attraversare

Attenzione all’attraversamento pedonale: vengono infatti introdotti nuovi obblighi di comportamento in corrispondenza delle «strisce»: i conducenti dei veicoli devono dare la precedenza non solo ai pedoni che hanno iniziato l’attraversamento, ma anche a quelli che si stanno accingendo a effettuare l’attraversamento.

Giro di vite sui mezzi pubblici inquinanti

A partire dal 30 giugno 2022 è vietata la circolazione dei veicoli di categoria M2 e M3 con caratteristiche Euro 1 e a decorrere dal 1° gennaio 2023 è vietata la circolazione alle stesse categorie di mezzi con caratteristiche Euro 2, mentre dal 1° gennaio 2024 il divieto riguarderà i mezzi Euro 3. Queste novità vengono introdotte per ridurre le emissioni di CO2 e l’inquinamento nei centri urbani grazie a una graduale limitazione alla circolazione dei vecchi mezzi più inquinanti adibiti al trasporto pubblico locale e alimentati a benzina e gasolio. Per contribuire al rinnovo dei veicoli adibiti al trasporto pubblico locale sono previsti 5 milioni di euro per il 2022 e 7 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2035.

Stop alla pubblicità offensiva e discriminatoria

Attenzione ai messaggi disseminati lungo le strade: viene infatti vietata qualsiasi forma di pubblicità dal contenuto considerato sessista o violento, così come per i «messaggi lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso o dell’appartenenza etnica oppure discriminatori con riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere o alle abilità fisiche e psichiche». La violazione del divieto comporta la revoca della relativa autorizzazione nonché l’immediata rimozione del mezzo pubblicitario.

Arriva la telecamera per le multe ai passaggi a livello

Novità anche per i passaggi a livello: il mancato rispetto del divieto di attraversamento potrà essere rilevato anche tramite appositi dispositivi per l’accertamento e il rilevamento automatico delle violazioni che saranno installati direttamente dal gestore dell’infrastruttura ferroviaria a sue spese.

La «trasparenza» sui proventi delle multe

Novità anche per chi le multe le incassa: d’ora in poi gli enti locali dovranno pubblicare una relazione annuale sulla destinazione dei relativi proventi e rendere noti tali dati sul loro sito istituzionale. Si porrà quindi fine alle polemiche sull’utilizzo degli incassi delle multe da parte dei Comuni.

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