Milano, in duemila violano il coprifuoco: lanci di bottiglie contro la polizia.

Assembramenti

Si rifiutano di tornare a casa allo scattare del coprifuoco. Pure quando sono arrivate le forze dell’ordine. Succede a Milano dove sabato sera circa duemila giovani sono rimasti a stazionare nei pressi delle Colonne di San Lorenzo, uno dei luoghi simbolo della movida notturna cittadina. La zona era talmente affollata che è stato necessario l’intervento del servizio anti assembramenti della polizia. All’arrivo delle forze dell’ordine, la maggior parte delle persone è subito fuggita, ma un centinaio ha opposto resistenza con lanci di bottiglie e procurando tensioni.

L’azione, iniziata alle 22.45, è durata pochi minuti e si è risolta con la fuga dei violenti. Attorno alle 23 la polizia è poi intervenuta in corso di Porta Ticinese, non distante dalle stesse Colonne, per una lite tra uomini. Gli agenti sono riusciti a bloccare 3 persone, mentre un ragazzo è stato medicato dall’ambulanza. Episodio simile quello avvenuto in corso Garibaldi, in cui le persone che violavano il coprifuoco – stando a quanto riportano le forze dell’ordine – erano circa 1.500, ferme a bere dopo le 22. In questo caso, però, è bastato l’intervento della polizia perché l’area fosse sgomberata.

Problemi simili anche a Roma. Nella notte, più volte si è reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine per riuscire a ridurre gli assembramenti nelle zone della movida nella Capitale. In particolare, i blitz si sono verificati nel Centro storico, nelle strade del cosiddetto ‘Tridente’ (quella che parte da Piazza del Popolo), dopo che già nel pomeriggio era stata rafforzata la vigilanza in Piazza BolognaSan Lorenzo e Trastevere. Qui gli agenti hanno deciso di chiudere temporaneamente le strade, in modo da far defluire le persone e ripristinare condizioni di sicurezza. Inoltre, anche la zona del litorale romano ha tenuto impegnati i caschi bianchi, che hanno potenziato la vicinanza nei pressi di Piazzale Magellano e a Piazzale Cristoforo Colombo.

Fonte: www.ilfattoquotidiano.it

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