Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dichiarato che Israele non consentirà l’ingresso di alcun tipo di aiuto umanitario nella Striscia di Gaza, come misura di pressione su Hamas.
Lo ha annunciato mercoledì su X, in un momento in cui continua il blocco totale dell’enclave palestinese, che ormai dura da oltre un mese.
“La politica di Israele è chiara: nessun aiuto umanitario sarà autorizzato a Gaza,” ha affermato Katz, specificando che tale blocco rappresenta “uno strumento essenziale per impedire a Hamas di utilizzare queste risorse contro la popolazione”.
Nel frattempo, Medici Senza Frontiere ha denunciato il completo assedio a Gaza, dove mancano cibo, carburante e medicinali.
L’organizzazione umanitaria ha parlato di un “palese disprezzo” per la sicurezza degli operatori e ha descritto Gaza come una “fossa comune”, accusando Israele di distruzione sistematica e sfollamento forzato dell’intera popolazione.
Anche l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) ha confermato che la crisi umanitaria è la peggiore dall’inizio del conflitto, specificando che da oltre un mese non entra alcun aiuto nella Striscia – il blocco più lungo mai registrato.
Secondo l’Indice IPC di insicurezza alimentare, tra novembre 2024 e aprile 2025 oltre il 90% della popolazione si trova in condizioni critiche (fase 3 o superiore).
Il 16% è già in una situazione di emergenza umanitaria catastrofica (fase 5).Dall’ultima escalation militare israeliana, iniziata quasi un mese fa, si contano 1.630 morti a Gaza, in prevalenza donne e bambini. Dallo scoppio del conflitto, il 7 ottobre 2023, sono oltre 51.000 i palestinesi uccisi, con più di 116.000 feriti.